Puglia: 200 milioni per l’efficientamento energetico di edifici pubblici

Arrivano 200 milioni per l’efficientamento energetico di edifici pubblici, case popolari, scuole e ospedali. Si tratta di uno dei bandi europei con la dotazi...

15/02/2017

Arrivano 200 milioni per l’efficientamento energetico di edifici pubblici, case popolari, scuole e ospedali. Si tratta di uno dei bandi europei con la dotazione più alta e riveste particolare interesse sia per le ricadute sulla vivibilità di spazi finora poco funzionali, che per le possibilità aperte per il mondo delle piccole e medie imprese interessate ai lavori.

La somma è stata stanziata con fondi Por Puglia 2014-2020 e 10 milioni sono riservati alle amministrazioni statali e 30 alle aziende sanitarie e ospedaliere. Inoltre, sono riservati 30 milioni per le case popolari, 8 milioni per gli edifici pubblici regionali e 8 milioni per interventi nell’area interna dei Monti Dauni.

Potranno essere ristrutturati gli edifici già esistenti sia per quanto riguarda l’involucro esterno, sia per le dotazioni impiantistiche, con sistemi di telecontrollo intelligente, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici, oltre all’installazione di impianti di produzione energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo. Infissi, isolamenti murari, sistemi efficienti di riscaldamento e condizionamento sono tra gli interventi ammessi, con al massimo 5 milioni di euro per ciascun intervento. Ciascun ente potrà presentare fino a tre progetti, con un ipotesi di finanziamento fino a 15 milioni.

Uno degli obiettivi è arrivare alla realizzazione di edifici ad energia “quasi zero”, del tipo passivo, sostenibili anche con l’installazione di building automation e domotica. Si dovrà arrivare minimo a edifici di classe “C” e sarà maggiore la premialità per la riduzione di emissioni, l’innovazione, il livello di progettazione e per il cofinanziamento.

Per la prima volta per bandi di questo tipo è data la possibilità di partecipare anche alle aziende sanitarie e ospedaliere, che presentano spesso edifici carenti dal punto di vista del risparmio energetico. Finora infatti questi interventi hanno riguardato spesso solo le scuole: oggi saranno finanziate anche opere per case popolari e ospedali. Per le scuole è in arrivo, poi, un bando nazionale simile, con una dotazione per tutta Italia di 300 milioni.

Quello regionale presentato stamattina solo per la Puglia assomma a 200 milioni. Il bando, approvato con delibera di Giunta presentata dall’assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, è a cura della sezione Infrastrutture Energetiche della Regione Puglia.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Carmela Iadaresta, dirigente della sezione e Domenico Laforgia, direttore del dipartimento

La Puglia smart significa anche efficientare in maniera intelligente gli edifici pubblici - spiega l’assessore Capone - perché con investimenti mirati riusciamo a migliorare la vita delle persone e degli utenti. Si pensi agli ospedali, dove mantenere la corretta temperatura negli ambienti di degenza costa moltissimo e dove spesso le infrastrutture di base come finestre e murature sono fonti di sprechi. Ma mi riferisco anche alle scuole, agli edifici pubblici e alle case popolari, dove ci sono le stesse necessità Con questo bando aiuteremo le amministrazioni e le Asl a risparmiare e a ristrutturare edifici vetusti e non sostenibili. Siamo sicuri che anche il mondo dell’impresa attende un bando di questa portata per utilizzare le proprie professionalità nel corso di interventi non più rinviabili su edifici spesso insicuri e fonte di sprechi energetici. Si tratterà di ossigeno per un settore che ha risentito molto della crisi. Infine, il messaggio per gli enti locali è chiaro: più risparmi, più ti premio”.

Il moltiplicatore per l’indotto - ha specificato Laforgia - per questo settore degli impianti arriva fino a 5; 200 milioni di euro investiti significano che si può generare fino a un miliardo di ricaduta sul tessuto produttivo e questo è uno degli obiettivi che ci poniamo con questo bando”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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