Registro grandi impianti fotovoltaici: le associazioni chiedono intervento urgente del governo

Dopo l'ammissione del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) degli errori nella graduatoria dei grandi impianti iscritti al Registro e la richiesta da parte di...

01/08/2011
Dopo l'ammissione del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) degli errori nella graduatoria dei grandi impianti iscritti al Registro e la richiesta da parte di Assosolare di un incontro con il Governo per risolvere le molte criticità poste dagli operatori, è arrivata la lettera congiunta di APER, ASSOSOLARE, ASSO ENERGIE FUTURE e GRID PARITY PROJECT mediante la quale si lancia un vero e proprio SOS per la palese inefficacia e pericolosità del Registro dei Grandi Impianti previsto dal IV Conto Energia per l'assegnazione delle tariffe incentivanti.

Le Associazioni chiedono al Governo di rivedere urgentemente i criteri che sono alla base di questo provvedimento abbandonando la strada del Registro dei Grandi Impianti. "Se non si interviene immediatamente" dichiarano i quattro Presidenti, "si rischia non solo di assistere a una lunga fase di stallo del mercato dovuta ai molteplici ricorsi da parte delle aziende escluse dalle graduatorie, ma anche di far perdere al Paese una formidabile opportunità industriale, occupazionale e ambientale".

Grossolani errori nel calcolo del costo degli impianti hanno costretto il GSE ad annunciare una rettifica della graduatoria pubblicata il 15 luglio scorso, imponendo al mercato un' ulteriore esasperante attesa.

Sorprende inoltre vedere, nei primi posti della graduatoria, impianti con una data di fine lavori precedente alla data di ottenimento delle autorizzazioni o addirittura impianti ancora da costruire con titoli abilitativi che potrebbero essere già inefficaci. Assegnare ora una tariffa a valere sul IV conto energia a impianti autorizzati addirittura nel 2007 non fa altro che spingere alla compravendita di autorizzazioni, non certo l'obiettivo di un'industria sana ed efficiente.

Tutti aspetti sintomatici di un meccanismo farraginoso e contorto che ha già sortito l'effetto, da un lato di incrementare fenomeni puramente speculativi, dall'altro di aumentare le incertezze in un settore già messo a dura prova da mesi di stasi a causa della repentina abrogazione, senza adeguate tutele per gli investimenti intrapresi, del III Conto Energia.
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