Semplificazione in edilizia: la Sicilia dice NO ai modelli unificati CIL e CILA

In Sicilia "manca il presupposto" per adottare i nuovi modelli unificati e standardizzati per la presentazione della comunicazione di inizio lavori (CIL) e d...

01/07/2015
In Sicilia "manca il presupposto" per adottare i nuovi modelli unificati e standardizzati per la presentazione della comunicazione di inizio lavori (CIL) e della comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) per gli interventi di edilizia libera.

L'accordo e i nuovi modelli erano stati pubblicati sul S.O. n. 56 alla Gazzetta Ufficiale n.161 del 14 luglio 2014 ed erano entrati in vigore il 16 febbraio 2015 ma divenuti operativi dal successivo 16 marzo.

Che la Sicilia fosse una Regione a statuto speciale è un fatto risaputo, ma che non si adeguasse al processo di semplificazione edilizia a cui hanno già aderito tutte le Regioni d'Italia non era preventivabile, soprattutto in virtù di un comunicato del Governo che, riferendosi alla Sicilia, aveva ammesso che era in corso l'adeguamento dei moduli semplificati e unificati alla normativa regionale di settore da parte dell'Assessorato alle Attività Produttive in collaborazione con il dipartimento regionale dell'Urbanistica.

Nonostante questo, l'Assessorato Territorio ed Ambiente Dipartimento Urbanistica della Regione Siciliana ha inviato a tutti i comuni dell'Isola la Circolare 10 giugno 2015, n. 5 prot. n. 13822 con la quale ha invitato gli stessi a non adeguarsi al processo di semplificazione in edilizia che ha portato le Regioni ad adottare i nuovi moduli, unificati e semplificati, per la comunicazione di inizio lavori (CIL) e per la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) da utilizzare per gli interventi di edilizia libera regolamentata dall'articolo 6, comma 2 del DPR n. 380/2001.

Nella circolare viene precisato che "in virtù della competenza legislativa esclusiva riservata alla Regione siciliana in materia urbanistica ai sensi dell'art. 14, lett. f) dello Statuto autonomistico, le disposizioni del suddetto testo unico n. 380/2001 non operano direttamente nell'ordinamento regionale, se non limitatamente a quelle disposizioni regionali già emanate che espressamente ne fanno un rinvio c.d. dinamico" e che, quindi," poiché l'art. 6, comma 2, del citato DPR n. 380/2001 riguardante le c.d. attività di edilizia libera non è stato recepito nell'ordinamento regionale siciliano - sul cui territorio tutt'oggi vige l'art. 6 della legge regionale 10 agosto 1985, n. 37 - viene a mancare il presupposto normativo per adottare i predetti moduli. Né a diversa conclusione può indurre la circostanza del decorso del termine stabilito dall'art. 1, comma 2, dell'accordo del 18 dicembre 2014, relativamente all'obbligo in capo a Regioni e Comuni di adeguare i contenuti informativi dei moduli unificati e standardizzati, la cui adozione, nella nostra Regione potrà avvenire solo in caso di recepimento esplicito o dinamico delle norme statali".

La circolare conclude, poi, precisando che la pubblicazione della stessa sul sito istituzionale dell'Assessorato e sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana ha effetto di notifica ai soggetti in indirizzo.

E' subito scattata la discussione nel nostro canale Facebook tra chi non è d'accordo con la scelta dell'Assessorato Territorio ed Ambiente e chi, invece, sostenendo l'inutilità della nuova modulistica ritiene corretto il mancato adeguamento alla normativa nazionale. Voi da che parte state?

A cura di Gianluca Oreto
   
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