Superbonus e vizi strutturali: cosa succede se il calcestruzzo non è conforme

Le conseguenze tecniche, legali e fiscali della non conformità nei lavori incentivati

di Cristian Angeli - 10/06/2025

Nel settembre 2024 ho completato i lavori di demolizione e ricostruzione del mio immobile con accesso al Superbonus. Parte degli interventi sono stati coperti con l’aliquota al 110% (entro il 31/12/2023), la restante parte con il 70%. A ottobre, però, in sede di collaudo, è emerso che il calcestruzzo utilizzato per un solaio non era conforme: anziché una resistenza C30/35, i cubetti hanno restituito valori inferiori a 300 kg/cm². I lavori si sono bloccati, il titolo edilizio sta per scadere, e non so se la mia casa è sicura né chi sia responsabile. Inoltre vorrei capire se il cls fornitomi ha “solo” un problema di resistenza o se è carente anche da altri punti di vista, ad esempio in termini di contenuto minimo di cemento. Come posso tutelarmi?

L’esperto risponde

Il caso esposto dal lettore è, purtroppo, emblematico di un fenomeno tutt’altro che isolato, che intreccia aspetti strutturali, edilizi, legali e fiscali. Vediamo, per ordine, i principali punti critici e le possibili vie d’uscita.

Il problema edilizio e strutturale: titolo edilizio in scadenza e calcestruzzo non conforme

Anche se i lavori strutturali risultano ultimati, la presenza di difetti sostanziali e l’assenza del collaudo strutturale implicano che l’intervento non può considerarsi formalmente concluso. In tal senso, è possibile richiedere una proroga del titolo edilizio ai sensi dell’art. 10-septies del D.L. n. 21/2022 (modificato dal D.L. n. 181/2023, art. 4-quater), proprio perché la pratica strutturale non risulta ancora chiusa.

Poi, se il calcestruzzo impiegato ha una resistenza inferiore a quella prescritta (C30/35), è necessario eseguire per prima cosa una riverifica strutturale dell’opera, considerando i valori reali risultanti dai test di laboratorio. Qualora tale verifica non fosse soddisfatta, esistono solo due strade:

  • Introdurre interventi di rinforzo (es. placcature con fibre di carbonio);
  • Procedere alla demolizione e rifacimento delle parti non conformi.

Quest’ultima ipotesi è particolarmente onerosa, specie in presenza di opere già finite.

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