Bonus casa e sconto in fattura: impresa responsabile anche del mancato beneficio fiscale

Una recente sentenza del Tribunale di Taranto chiarisce che, in caso di sconto in fattura, l’impresa è soggetto qualificato e responsabile anche se il bonus non si attiva. Non si può scaricare la colpa sul committente.

di Cristian Angeli - 26/05/2025

Recesso improvviso e ingiustificato

Il punto di rottura contrattuale si è verificato il 5 settembre 2022, quando l’appaltatrice comunicava improvvisamente la sospensione dei lavori, adducendo – tra le altre cose – la difficoltà nel monetizzare i crediti fiscali maturati. L’impresa chiedeva in alternativa il pagamento diretto e integrale del saldo, venendo però smentita dalla difesa committente che documentava la piena disponibilità a onorare gli importi dovuti, e il conferimento di una delega tecnica per il supporto operativo.

Il Giudice ha qualificato questo comportamento come “abbandono unilaterale del cantiere” e ha ritenuto del tutto ingiustificato il recesso, osservando che nessun adempimento formale indispensabile era scaduto e che la ditta avrebbe potuto – semmai – proporre una modifica contrattuale, non procedere con una diffida dai termini irregolari e non supportata da alcun precedente sollecito.

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