Bonus casa e sconto in fattura: impresa responsabile anche del mancato beneficio fiscale

Una recente sentenza del Tribunale di Taranto chiarisce che, in caso di sconto in fattura, l’impresa è soggetto qualificato e responsabile anche se il bonus non si attiva. Non si può scaricare la colpa sul committente.

di Cristian Angeli - 26/05/2025

Centralità del ruolo dell’impresa: soggetto “qualificato” e titolare del credito

Il cuore della decisione sta nella ricostruzione operata dal Giudice in merito alla natura dello sconto in fattura: secondo il Tribunale, nel caso in esame, il “vero” beneficiario dell’agevolazione fiscale non era il committente bensì l’impresa appaltatrice, titolare del credito fiscale generato dal lavoro eseguito.

Come spiega la sentenza: «Gli adempimenti per ottenere il beneficio fiscale nel caso dello sconto in fattura sono giocoforza a cura dell’impresa», «Può allora ritenersi davvero […] che le committenti, al di là del contenuto testuale della delega, dovessero fare, a giusta ragione, affidamento sulla cura della pratica fiscale da parte della parte non solo qualificata ma anche obbligata per contratto».

Il giudice ha considerato inconferente la pretesa dell’appaltatrice di “scaricare” l’onere di attivazione del bonus sulla committenza, ancor più considerando il profilo delle controparti: una novantenne pensionata e una lavoratrice pubblica, estranee al mondo delle pratiche agevolative, rispetto a una società del settore con quotidiana esperienza in ambito fiscale e tecnico.

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