Cambio di destinazione d’uso e monetizzazione: interviene il Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato conferma la legittimità della richiesta comunale di monetizzazione degli standard urbanistici anche in presenza di SCIA.

di Redazione tecnica - 23/05/2025

Il nodo normativo: autonomia pianificatoria e liberalizzazione

Secondo la tesi del ricorrente, le modifiche legislative statali e regionali avrebbero liberalizzato tali cambi d’uso, escludendo la possibilità di ulteriori richieste onerose da parte dei Comuni.

Il Consiglio di Stato ha però ribadito che:

  • l’art. 23-ter, comma 1-bis TUE ammette il mutamento d’uso intrafunzionale, ma consente agli strumenti urbanistici comunali di prevedere specifiche condizioni per la sua attuazione;
  • l’art. 51, comma 1, sesto periodo della l.r. 12/2005 autorizza espressamente i Comuni a subordinare il mutamento all’adeguamento degli standard, anche tramite monetizzazione, escludendo talune destinazioni dall’esonero.

Secondo il Consiglio di Stato, il principio di autonomia pianificatoria consente ai Comuni di imporre condizioni ulteriori per tutelare l’equilibrio insediativo e il corretto dimensionamento dei servizi sul territorio, anche in ambiti già urbanizzati.

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