Contratti di affitto: cresce l'uso della cedolare secca
La conferma nelle ultime statistiche pubblicate dal MEF: aumentano gli aderenti alla cedolare seccaper i redditi da locazione. Nel 2023 +8,6% di imponibile e oltre 3,7 miliardi di gettito
I dati 2023: adesioni e imponibile in aumento
Secondo i dati forniti dall’Amministrazione finanziaria, nel corso del 2023 i locatori aderenti al regime sono stati 3.147.000, in aumento del +3,8% rispetto al 2022. L’imponibile complessivo ha raggiunto 21,6 miliardi di euro, con una crescita del +8,6%, con un gettito fiscale derivante dall’utilizzo di questa imposta superiore ai 3,7 miliardi di euro.
Cifre che testimoniano il successo del regime come strumento di semplificazione fiscale e incentivo alla regolarizzazione dei redditi da locazione.
Aliquote e tipologie contrattuali utilizzate
Cedolare secca al 21%: contratti a canone libero
Questa tipologia è stata la più utilizzata e si applica ai contratti di locazione ordinari (canone libero), inclusi gli affitti brevi limitati a un solo immobile. IIn questo caso, vi hanno aedrito poco meno di 2 milioni di contribuenti, con un imponibile dichiarato di 13,7 miliardi di euro (+7,4% rispetto al 2022). Il reddito medio d’affitto lordo è pari a 6.940 euro
Cedolare secca al 10%: canone concordato
La cedolare secca al 10% riguarda contratti a canone concordato in Comuni ad altatensione abitativa oppure si utilizza in casi particolari, ad esempio per contratti transitori o affitto a studneti. In questo caso vi hanno aderito poco più di un milione di prorpietari, per un imponibile complessivo di 7,4 miliardi di euro e un reddito d’affitto medio lordo di 5.720 euro.
Contratti brevi con aliquota al 21% e al 26%
Ricorda il Fisco che le locazioni brevi (massimo 30 giorni) costituiscono redditi diversi e sono state utilizzate come tipologia di contratto solo da 30mila contribuenti, per un imponibile complessivo pari a 438 milioni di euro e un guadagno medio lordo di 14.207 euro.
Le aliquote sono così ripartite:
- 21%: applicabile al primo immobile locato;
- 26% dal secondo immobile in poi;
La cedolare secca è applicabile fino a un massimo di 4 immobili: oltre tale soglia, l’attività assume carattere imprenditoriale.
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