Da procedura negoziata ad aperta: il MIT sui termini di gara

Il Supporto Giuridico del MIT chiarisce quali termini si applicano se si “aggrava” una negoziata in una procedura aperta

di Gianluca Oreto - 19/05/2025

Il principio del risultato e la libertà delle stazioni appaltanti

Il MIT ha chiarito che, in virtù del principio del risultato sancito dall’art. 1 del Codice dei contratti, le stazioni appaltanti devono operare con la massima tempestività e perseguire il miglior rapporto tra qualità e prezzo.

Tuttavia, questo non impedisce all’amministrazione di adottare valutazioni discrezionali che tengano conto delle caratteristiche dell’appalto e dell’interesse pubblico coinvolto. Dunque, anche in assenza di un interesse transfrontaliero certo, la stazione appaltante può decidere di utilizzare una procedura più trasparente e partecipata, come quella aperta.

In questi casi, però, la scelta procedurale ha conseguenze anche in termini temporali: se si opta per una procedura aperta, si applicano i termini propri di questa procedura, ovvero quelli stabiliti dall’allegato I.3, comma 1, lett. a) e comma 2, lett. a).

Dunque:

  • ove sia utilizzato il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa basato sul miglior rapporto tra qualità e prezzo o sul costo del ciclo di vita, per le procedure aperte il termine massimo di conclusione è di nove mesi;
  • nel caso di utilizzo del criterio del minor prezzo, il termine massimo è di cinque mesi.
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