PNRR: la volata finale verso il 2026

La Commissione Europea fa il punto sull’attuazione del Recovery and Resilience Facility (RRF), lo strumento centrale del NextGenerationEU, declinato in Italia nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

di Redazione tecnica - 06/06/2025

Le raccomandazioni della Commissione: accelerare, semplificare, completare

Nella Comunicazione, la Commissione fornisce indicazioni operative per consentire agli Stati membri di portare a termine con successo i loro PNRR.

Le raccomandazioni principali sono:

  • rivalutazione dei Piani: gli Stati membri sono invitati a riesaminare i propri Piani alla luce dell’attuazione concreta, identificando le misure non più realizzabili entro i tempi e sostituendole con interventi già in fase avanzata.
  • concentrazione delle risorse: la Commissione raccomanda di focalizzarsi su riforme e investimenti già in fase di implementazione, evitando l’avvio di nuovi interventi ad alto rischio di incompletezza;
  • la scelta di altri strumenti finanziari: nel caso di progetti che rischiano di non essere completati entro i tempi del RRF, la Commissione suggerisce di considerare strumenti alternativi come InvestEU, il Fondo sociale europeo Plus, i programmi Horizon e LIFE, i fondi della politica di coesione e le iniziative nel settore della difesa;
  • predisposizione in largo anticipo delle richieste finali di pagamento e della documentazione necessaria, onde evitare sovraccarichi nell’autunno 2026.

Sfide emergenti: inflazione, capacità amministrativa e sostenibilità

La Commissione segnala anche le principali difficoltà incontrate dagli Stati membri nell’attuazione del RRF. In particolare:

  • l’inflazione, che ha inciso negativamente su molti progetti, determinando sovracosti e richiedendo, in alcuni casi, revisioni dei piani finanziari;
  • la capacità amministrativa dei Paesi, con l’impiego di notevoli risorse organizzative, tecniche e umane. In alcuni Stati membri, la debolezza della macchina amministrativa ha rallentato l’avanzamento;
  • la sostenibilità nel lungo periodo delle riforme e dell’impatto strutturale degli investimenti.

L’esortazione è quindi ad accelerare e a utilizzare al meglio centinaia di miliardi di euro: il 2026 è ormai vicino, e con esso la fine del RRF. Il suo successo, conclude la CE, rappresenterà una cartina al tornasole della capacità degli Stati membri della UE di affrontare insieme le grandi transizioni ambientali, digitali e geopolitiche.

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