SCIA e mutamento di destinazione d’uso: il Consiglio di Stato chiarisce i limiti del potere comunale
Il Consiglio di Stato chiarisce che un obbligo dichiarato in SCIA non preclude variazioni successive se compatibili con il piano urbanistico: nessun mutamento rilevante senza passaggio tra categorie funzionali.
Conclusioni
La sentenza ribadisce alcuni principi fondamentali per l’operatività degli strumenti edilizi:
- la SCIA è titolo abilitativo a tutti gli effetti, ma la validità non può essere inficiata da un obbligo dichiarato unilateralmente se non vi è contrasto con il piano urbanistico;
- il mutamento d’uso va valutato sulla base della destinazione prevalente dell’immobile, non sulla semplice variazione di funzione di singole unità interne;
- l’annullamento in autotutela richiede il rispetto di termini e una motivazione concreta sull’interesse pubblico attuale.
La decisione conferma, dunque, che non è possibile utilizzare strumentalmente l’atto unilaterale allegato alla SCIA per negare ex post trasformazioni compatibili con il quadro normativo. Ogni valutazione deve fondarsi su dati oggettivi e criteri tecnico-giuridici corretti.
Documenti Allegati
Sentenza Consiglio di Stato 4 aprile 2025, n. 2924IL NOTIZIOMETRO