Superbonus e unifamiliari: niente proroga al 30 giugno 2023

Il commento del CNI: decisione inspiegabile, la scadenza al 31 marzo non permetterà di chiudere in serenità i cantieri già aperti

di Redazione tecnica - 10/02/2023

Sembrerebbe essere stato ritirato l’emendamento inserito nella bozza di DDL di conversione del D.L. n. 198/2022 (Decreto Milleproroghe), attualmente al vaglio della Commissione Bilancio in Senato, con il quale era stato proposto lo spostamento al 30 giugno 2023 della scadenza del Superbonus 110% relativa agli edifici unifamiliari.

Edifici unifamiliari: no alla proroga al 30 giugno 2023

Nel dettaglio, con l'emendamento 3.42 (testo 2) è stata chiesta una modifica dell'art. 119, comma 8-bis del Decreto Rilancio, sostituendo le parole: "31 marzo 2023" con "30 giugno 2023", e le parole "entro il 30 settembre 2022" con "31 dicembre 2022". Il riferimento è chiaramente alle possibilità per le unifamiliari che hanno già raggiunto il 30% entro il 30 settembre 2022 (che verrebbe spostato al 31 dicembre 2022), di utilizzare il superbonus 110% sulle spese sostenute entro il 30 giugno 2023, anziché il 31 marzo 2023.

Il commento del CNI

Un mancato rinvio sul quale ha espresso il proprio disappunto il Consiglio Nazionale degli Ingegneri attraverso le parole del presidente, Angelo Domenico Perrini, il quale evidenziato che si sarebbe trattato di una scelta a costo zero per lo Stato, considerato. Con la proroga non sarebbero state aperte nuove pratiche, ma posticipare la scadenza sarebbe servito soltanto a garantire maggiore serenità nella chiusura delle pratiche già attive. “Una misura necessaria, considerando i gravi ritardi registrati nella fornitura dei materiali e nelle procedure di allaccio e finalizzazione degli impianti fotovoltaici. In una fase in cui su imprese e cittadini grava ancora la complessa questione della cessione del credito, non c’è alcun motivo per intraprendere iniziative che rischiamo di rendere loro la vita ancora più difficile”, ha concluso Perrini.

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