Codice dei contratti pubblici: modifiche continue, coerenza smarrita

Otto interventi legislativi in due anni hanno già modificato il D.Lgs. n. 36/2023, tra deroghe settoriali e commi duplicati. Il Codice nato per semplificare è già ostaggio della stratificazione normativa.

di Gianluca Oreto - 14/05/2025

Conclusione

È chiaro che il D.Lgs. n. 36/2023, così com’è, non è un punto d’arrivo ma un documento in lavorazione permanente. Una base su cui ogni governo, ogni comparto, ogni urgenza settoriale si sente autorizzato ad intervenire.

Il rischio è che la fiducia degli operatori venga meno, soprattutto di fronte a norme che mutano continuamente e a un quadro sistemico che privilegia l’emergenza alla progettualità. L’unico codice che dovrebbe resistere alla pressione del tempo, si sta piegando alla logica dell’“aggiungi e correggi”.

Ma un codice di settore non è un foglio Excel. E se davvero vogliamo restituire centralità al principio di legalità, servono regole chiare, stabili, e un’autorità tecnica che ne garantisca il presidio.

Altrimenti, ogni appalto sarà una corsa a ostacoli tra norme in conflitto e commi duplicati.

Ecco il CODICE DEI CONTRATTI ONLINE SEMPRE AGGIORNATO ALLE ULTIME MODIFICHE.

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