Direttiva Green: definire subito il piano di ristrutturazione

L’analisi del Centro Studi CNI: il tempo a disposizione per operare è poco, necessario individuare linee di intervento e finanziamento

di Redazione tecnica - 20/03/2024

Direttiva Green: il piano finanziario per sostenere gli interventi

Il Centro studi invita anche al reperimento e alla predisposizione di un piano finanziario che consenta di realizzare interventi di ristrutturazione nel lungo periodo attraverso l’imprescindibile compartecipazione tra risorse pubbliche e private.

Sul punto si richiama anche l’esperienza Superbonus, con la consapevolezza che realizzare piani simili a totale carico dello Stato è impossibile, così come è impensabile però immaginare che quote consistenti di un intervento che rientra comunque nell’alveo delle politiche sociali e per la tutela dell’ambiente, possano essere pagate dai singoli proprietari di immobili. “Occorre trovare una via di mezzo e mettere in campo strumenti che siano molto più evoluti di una semplice detrazione fiscale. In questo senso la Direttiva EPDB dedica alla questione dei finanziamenti dei Piani nazionali di ristrutturazione diversi punti della prima parte, in particolare i punti da 59 a 63, che tuttavia rimandano l’individuazione di strumenti ai singoli Stati, parlando di mutui ipotecari verdi e di misure a sostegno delle famiglie meno abbienti”.

Secondo il CNI si tratta di indicazioni piuttosto generiche, su cui il nostro Paese dovrebbe sin da ora iniziare a trovare delle soluzioni precise, coinvolgendo il settore bancario e finanziario e molteplici altri attori del sistema delle costruzioni, per non ricadere nella situazione caotica e sostanzialmente ingestibile che ha caratterizzato la fase più recente delle ristrutturazioni con Superecobonus.

Oltretutto da una prima stima, la prima parte di interventi ritenuti più urgenti, relativa, secondo le indicazioni della Direttiva, al 43% degli edifici più energivori coinvolgerebbe 11,8 milioni di alloggi utilizzati da residenti (sono quindi escluse le seconde case) e quindi altrettante famiglie. I risvolti sociali di tale operazione non possono essere sottovalutati.

 

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