Inconferibilità e incarichi pubblici: ANAC chiede un passo indietro sul Milleproroghe 2025
L’Autorità segnala le criticità derivanti dall’abrogazione del divieto di incarichi a ex politici locali negli enti partecipati: cosa prevede la nuova proposta
Confronto tra normativa previgente e proposta ANAC: cosa cambia
Prima dell’abrogazione disposta dal Milleproroghe 2025, l’art. 7, comma 2, del d.lgs. 39/2013 vietava il conferimento di incarichi dirigenziali e amministrativi negli enti locali o in società da essi controllate a soggetti che, nell’anno o nei due anni precedenti, avessero ricoperto cariche politiche o posizioni apicali in enti partecipati dello stesso ambito territoriale. Questa disposizione rappresentava uno dei presìdi più efficaci contro il passaggio diretto dalla funzione politica a quella amministrativa, soprattutto a livello locale.
Con l’abrogazione del comma, tale divieto è venuto meno, lasciando inalterato solo il vincolo previsto per gli incarichi regionali (comma 1). L’ANAC propone di reintrodurre il divieto, limitandone però l’ambito soggettivo solo alle cariche politiche “in provenienza” e escludendo la rilevanza degli incarichi come amministratore o presidente di enti partecipati.
L’obiettivo è quello di ristabilire una tutela omogenea tra livelli territoriali diversi, evitando il rischio di condizionamento politico e garantendo una maggiore coerenza costituzionale con i principi affermati dalla Corte.
In questa prospettiva, l’abrogazione del comma 2 dell’art. 7 appare in contrasto con il consolidato orientamento volto a preservare la netta separazione tra indirizzo politico e gestione: da qui l’urgenza che la norma venga tempestivamente modificata”, “ripristinando il precedente regime delle inconferibilità nei confronti di coloro che abbiano rivestito cariche in organi di indirizzo politico, eliminando dunque lo svolgimento, in provenienza, degli incarichi amministrativi presso gli enti di diritto privato in controllo pubblico, nonché di modificare nello stesso senso il comma 1 del medesimo articolo 7”.
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