Principio di rotazione: il TAR sul riaffidamento al gestore uscente
Nessuna chance di riottenere l'appalto, se il mercato consente alla stazione appaltante di selezionare un nuovo operatore nel rispetto dell'art. 49 del Codice dei Contratti Pubblici
L’affidamento diretto sotto soglia non è esente da regole stringenti, a partire dall’obbligo di rispettare il principio di rotazione. Ma cosa accade se il gestore uscente impugna l’affidamento a un nuovo operatore? E come va gestita la fase di selezione comparativa, se pur nell’ambito di un affidamento diretto?
A fornire chiarimenti sull’applicazione del principio di rotazione (e sulle eventuali deroghe) è il TAR Lazio, con la sentenza del 27 maggio 2025, n. 10136, dichiarando l’inammissibilità del ricorso proposto dal gestore uscente nei confronti del nuovo affidamento a un altro operatore.
Rotazione affidamenti: il gestore uscente non può partecipare al nuovo appalto
Il caso riguarda una procedura di affidamento diretto, avviata mediante avviso pubblico per manifestazioni di interesse, seguita da una richiesta di offerta economica ai sensi dell’art. 50, comma 1, lett. b), del d.lgs. n. 36/2023 (Codice dei Contratti Pubblici).
La stazione appaltante, pur procedendo con consultazione di più operatori, aveva espressamente chiarito nella documentazione che l’affidamento sarebbe avvenuto in via diretta, valutando le offerte pervenute secondo criteri esperienziali e economici. L’importo era inferiore a 140.000 euro, e quindi pienamente rientrante nel perimetro dell’affidamento diretto semplificato.
La società ricorrente – già affidataria del servizio nelle due precedenti annualità – ha contestato l’aggiudicazione al nuovo operatore deducendo:
- il mancato possesso di esperienza specifica da parte dell’aggiudicatario, in violazione dei requisiti fissati dalla lex specialis;
- l’assenza di una valutazione coerente da parte della Commissione in merito alla documentazione tecnica presentata;
- l’illegittimità della procedura, fondata su una selezione non trasparente e su un curriculum professionale giudicato positivamente senza riscontro oggettivo.
Ha quindi impugnato tutti gli atti connessi: dalla richiesta di offerta alla verifica dei requisiti, fino al verbale della commissione e al provvedimento di affidamento.
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