Riforma Testo Unico Edilizia: verso la legge delega al Governo

Riprendono i lavori per la revisione della normativa edilizia. Il disegno di legge conterrà le proposte formulate da stakeholders, associazioni e operatori del settore

di Redazione tecnica - 20/06/2025

Riscrivere il Testo Unico Edilizia, proporre un nuovo modello abitativo per l’Italia, garantire un’offerta adeguata e sostenibile per i cittadini più vulnerabili. Sono tanti i temi affrontato dal 5° Tavolo Casa convocato presso il MIT, durante il quale sono state delineate le direttrici strategiche del nuovo Piano Casa Italia.

Un piano definito “strutturale” per la sua ambizione di trasformare radicalmente la politica abitativa nazionale, con una visione di lungo periodo e basata sull’integrazione tra pubblico e privato.

Piano Casa: una strategia strutturale in due fasi

Il tavolo è stata l’occasione per condividere il documento strategico sul Piano Casa, che individua quattro obiettivi principali:

  • riorganizzazione del sistema del social housing e delle Aziende Casa, con un aggiornamento della missione pubblica e una gestione più efficiente del patrimonio immobiliare;
  • innovazione nei modelli finanziari, promuovendo partenariati tra pubblico e privato, strumenti di investimento a impatto sociale e integrazione con fondi immobiliari;
  • soluzioni abitative flessibili e integrate nella città, con attenzione alla funzione sociale del costruito e alla mixité tra edilizia residenziale libera e sociale;
  • ruolo attivo del Terzo Settore nella progettazione, gestione e coprogettazione di interventi abitativi destinati a persone in condizione di fragilità.

Per il triennio 2025–2027 è previsto l’avvio della fase sperimentale del Piano, con una dotazione iniziale pari a 660 milioni di euro, così ripartiti:

  • 100 milioni per interventi pilota tra il 2027 e il 2028;
  • 560 milioni dal 2028 al 2030 per l’attuazione graduale delle misure a livello nazionale.

La fase di start-up è finalizzata a testare modelli innovativi di intervento, in particolare su scala locale e regionale, per definire standard, criteri e metriche replicabili su tutto il territorio nazionale.

Sul piano operativo, gli strumenti indicati sono:

  • piani regionali triennali con obiettivi misurabili;
  • avvisi pubblici per l’accesso a finanziamenti vincolati al rispetto dei criteri ESG;
  • contributi in conto capitale e a fondo perduto per progetti a impatto sociale;
  • incentivi fiscali selettivi per investimenti privati in edilizia sociale.

Il ruolo della finanza immobiliare e sociale

Un focus rilevante del Piano riguarda la promozione di strumenti di finanza innovativa, tra cui:

  • fondi immobiliari pubblici e misti,
  • strumenti di equity e lending con finalità sociali,
  • crediti agevolati e garanzie statali per soggetti fragili o giovani.

In questo quadro, Cassa Depositi e Prestiti e Invimit sono individuati come attori strategici per il cofinanziamento di progetti, con il coinvolgimento di banche, cooperative edilizie e operatori privati. Si punta a valorizzare asset pubblici sottoutilizzati, anche in ottica di housing temporaneo, cohousing e residenzialità sociale.

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