Caro RUP, ci fai o ci sei?

Criticità, responsabilità e prospettive di riforma per trasformare il ruolo del RUP in una funzione organizzativa stabile e qualificata nella Pubblica Amministrazione

di Daniele Ricciardi - 01/07/2025

Trasformare il RUP da incarico temporaneo a funzione stabile

Il RUP "ci fa"! A ben vedere, anche coloro che si identificano come RUP non sono altro che incaricati di una sequenza di contratti che, senza soluzione di continuità, danno l’impressione che il ruolo del RUP sia il motivo stesso della loro presenza nella Pubblica Amministrazione.

Non troverete mai un RUP che rivendichi con orgoglio e soddisfazione questo incarico. Come già detto, di norma, il ruolo si aggiunge alle mansioni previste dal contratto di lavoro, diventando un peso. Molti, addirittura, “maledicono” questa responsabilità perché si sentono inadeguati e privi degli strumenti necessari per gestire adempimenti, rapporti con le imprese e gli inevitabili imprevisti legati alla gestione di un appalto.

Nel mio ruolo di Presidente di ASSORUP, in questi anni ho sollecitato più volte il Governo a intervenire per modificare una disciplina contraddittoria, che consente di nominare RUP anche in assenza di competenze interne. Una responsabilità che spesso genera tensione lavorativa e fa dimenticare la bellezza di un compito che dà forma concreta ai bisogni, sia interni che esterni, dell’amministrazione.

L’auspicio è quindi che il RUP “ci sia!” Sarebbe auspicabile una modifica del Codice dei Contratti Pubblici che renda il RUP un ufficio stabile all’interno della struttura organizzativa, con delega alle attività contrattuali. Si tratterebbe di applicare, al settore dei contratti pubblici, una disciplina analoga a quella prevista, ad esempio, dal DPR 396/2000 in materia di stato civile.

Questa esigenza nasce dal riconoscimento, all’interno della stazione appaltante (intesa come organizzazione), della necessità di una funzione di staff indispensabile per il perseguimento delle finalità istituzionali legare all’attività contrattuale. Ogni organizzazione pubblica o privata, infatti, deve soddisfare un fabbisogno di forniture, servizi o realizzazione di lavori. In quest’ottica, il RUP rientrerebbe in una categoria professionale ben definita, anche ai fini della selezione del personale tramite concorsi rivolti a figure già specializzate nell’attività contrattuale.

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