Segnalazione abusi edilizi: cosa fare se il Comune tace?
La sentenza del TAR: l’Amministrazione non può restare inerte di fronte alla segnalazione di abusi edilizi effettuata da un privato confinante, configurando un'ipotesi di silenzio-inadempimento
Che cosa accade quando un privato segnala un abuso edilizio al Comune? L’Amministrazione ha l’obbligo di accertare e rispondere, oppure può tacere? E in caso di silenzio, quali sono gli strumenti di tutela per il cittadino?
Segnalazione abusi edilizi e silenzio dell'Amministrazione: le conseguenze
A chiarire le responsabilità a carico dell’Amministrazione è il TAR Sicilia con la sentenza del 28 maggio 2025, n. 1183, con cui ha accolto il ricorso proposto da un proprietario di un appartamento contro il silenzio serbato sulla richiesta di verifica della regolarità urbanistico-edilizia di opere realizzate da un vicino, al piano terra della stessa palazzina e di eventuale demolizione.
Il ricorrente, residente nello stesso edificio, aveva trasmesso al Comune un’istanza in cui segnalava la presenza di presunti interventi edilizi privi di titolo abilitativo. Con la medesima nota, chiedeva espressamente all’Amministrazione di:
- avviare e concludere il procedimento di verifica urbanistico-edilizia ex art. 2 l. 241/1990;
- emanare, in caso di accertata irregolarità, un’ordinanza di demolizione ai sensi dell’art. 31 del d.P.R. 380/2001.
Il Comune non ha dato alcun riscontro, nemmeno formale, entro i termini previsti. Di qui, il ricorso per silenzio-inadempimento.
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