Il settore dell'edilizia dopo il Decreto Rilancio

Effetti sul comparto edile della nascita del superbonus 110% e del meccanismo delle opzioni alternative ai bonus edilizi

di Gianluca Oreto - 09/06/2022

Fino a pochi mesi fa era possibile tracciare una sola linea rossa sul calendario dividendo il periodo precedente da quello successivo a maggio 2020. Un mese importante per il settore delle costruzioni, dopo il quale tutto è cambiato.

Superbonus 110% e cessione del credito

Con la nascita del superbonus 110% e del meccanismo delle opzioni alternative alla detrazione fiscale, sono cambiate le prospettive di contribuenti, professionisti e imprese, e il settore dell'edilizia privata ha cominciato ad avviarsi verso gli stessi binari di quello pubblico.

Con le necessarie (e ovvie) distinzioni rispetto al pubblico, grazie al superbonus 110% e alla moneta fiscale nata a seguito della prima versione dell'art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), gli interventi di efficienza energetica e riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio privato sono stati aperti a tutti. A tutti (o quasi) i proprietari di immobili, unifamiliari o in condominio, è stata data la possibilità di realizzare interventi che senza il Decreto Rilancio non avrebbero potuto neanche pensare.

Le frodi fiscali

Il binomio "detrazione del 110% + cessione del credito" è stato il vero artefice di un rilancio senza precedenti che ha coinvolto anche gli altri principali bonus edilizi (non senza qualche errore di valutazione e peccato originale).

Quello che ha creato più di un problema è stato il primo meccanismo di cessione del credito che utilizzato nei bonus edilizi senza controllo (tra i quali il bonus facciate e l'ecobonus) ha generato le ormai note frodi fiscali di cui ho recentemente parlato.

Soluzione senza continuità

Ma, con l'intento di risolvere il problema frodi fiscali (sul quale in realtà si era già trovata una soluzione con il Decreto antifrode n. 157/2021), nel 2022 il Governo è intervenuto sul meccanismo di cessione del credito con 4 modifiche realizzate mediante 5 provvedimenti normativi che hanno avuto come unico vero risultato quello di bloccare l'acquisto dei crediti da parte dei principali istituti bancari, Poste e CDP.

È così che a gennaio 2022 è possibile tracciare sul calendario una seconda linea rossa che però non separa le frodi fiscali dagli interventi leciti ma solo professionisti e imprese che hanno avuto modo di cedere il credito indiretto maturato a seguito di sconto in fattura da chi, invece, è rimasto impantanato in una situazione che rischia seriamente di far fallire chi non ha le spalle coperte.

Non è un mistero, e molte associazioni di categoria hanno lanciato un vero e proprio allarme, che neanche l'ultimo provvedimento in ordine temporale (il D.L. n. 50/2022, cosiddetto Decreto Aiuti) sia riuscito a produrre gli effetti desiderati. I clienti professionali privati a cui le banche possono cedere il credito non si sono ancora fatti avanti ed è chiaro che la motivazione è lo strumento normativo scelto dal legislatore che necessita della conversione in legge che non arriverà prima di metà luglio.

È lecito aspettarsi che se il mercato della cessione del credito riuscirà a riaprirsi, questo non accadrà prima di fine luglio 2022 ovvero 7 mesi dopo che in molti attendono novità rilevanti in grado di dare ossigeno ad un comparto dove l'aria comincia ad essere troppo rarefatta per consentire la vita (professionale).

Conclusioni

Se è vero che il 110% ha prodotto rilevanti distorsioni, soprattutto nella percezione stessa degli interventi che a volte non vengono realizzati perché utili ma solo perché gratis, è altrettanto chiaro che questa detrazione ha prodotto l'elettroshock desiderato in un momento di particolare crisi.

Puntare il dito contro il superbonus è sbagliato e ingiusto. Ciò che servirebbe è solo una presa di coscienza su quanto di buono realizzato e i possibili interventi che conducano verso una stabilità del settore che solo un quadro normativo unico e solido possono offrire. Il superbonus 110% è stata una misura eccezionale, adesso serve un eccezionale lavoro del legislatore che ha maturato conoscenze ed esperienze notevoli, a tutti i livelli, per la redazione di un testo unico delle detrazioni fiscali in edilizia.

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