Superbonus 110% e cessione del credito: a rischio 1 milione di posti di lavoro

Le modifiche apportate dall'art. 28 del Decreto Sostegni-ter rischiano di far saltare il banco e un milione di posti di lavoro creati grazie al superbonus 110%

di Gianluca Oreto - 07/02/2022

Benvenuti sull'ottovolante "superbonus 110%", una misura fiscale nata allo scopo di creare posti di lavoro in un momento di difficoltà per il Paese che rischia paradossalmente di mettere in crisi tutto il comporto dell'edilizia. E si, perché chi si occupa di edilizia ha il bruttissimo vizio di fare programmazioni a lungo termine e pianificare gli investimenti almeno a 12/24 mesi...dimenticando però che in Italia è sempre rischioso pianificare il futuro!

Superbonus 110%: le misure per il rilancio dell'edilizia

Sono stato il primo a criticare questa detrazione. Si poteva fare meglio ma tanto si è fatto e solo chi non fa non sbaglia mai. Una misura nata con un provvedimento normativo completamente sbagliato che ha generato un blocco dei cantieri di oltre 4 mesi nell'attesa del completamento del quadro normativo. Poi sono arrivati correttivi su correttivi necessari per migliorare lo strumento fiscale e renderlo applicabile ad una realtà complessa come quella del comporto immobiliare italiano. Nel frattempo migliaia di chiarimenti da parte degli Enti di controllo (Agenzia delle Entrate ed Enea).

Ci sono voluti ben 14 mesi per arrivare al Decreto Semplificazioni-bis che di fatto ha sbloccato il sistema superbonus 110% rendendolo più semplice da applicare. Poi è successo quello che in realtà era prevedibile: la criminalità organizzata ha trovato il sistema per frodare lo Stato mettendo a punto vere e proprie truffe che hanno generato, secondo le stime, 4 miliardi di crediti fittizi individuati e bloccati.

Ma, come detto, era tutto prevedibile e sembra curioso che tutti i sistemi di controllo previsti non siano riusciti a bloccare queste frodi. O meglio, se queste frodi sono state individuate, vuol dire che il sistema messo a punto funziona e non ci dovrebbero essere particolari problematiche per portare avanti una misura fiscale che fino ad ora ha generato 20 miliardi di euro di investimenti, considerando solo gli interventi di riqualificazione energetica.

La cessione del credito

Tutto merito del Superbonus 110%? Niente affatto! Perché il vero motore che ha fatto muovere tutto il sistema è rappresentato dalle opzioni alternative alla detrazione diretta. Aver previsto un sistema di cessione del credito infinito ha generato un mercato pronto ad acquistare e rivendere detrazioni. Il credito fiscale si è trasformato in una criptovaluta che ha spinto ulteriormente il sistema edilizia.

Ma, come detto, le frodi individuate hanno portato il Governo verso due scelte che nessuno si sarebbe mai immaginato:

  • la prima è stata quella di prevedere nuovi sistemi di controllo tramite le misure antifrode inserite prima nel D.L. n. 157/2021 e poi nella Legge n. 234/2021;
  • la seconda, la più incomprensibile, quella di limitare il sistema di cessione del credito ad una.

E proprio quest'ultima ha avuto le ricadute peggiori per il sistema. Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane hanno chiuso i rubinetti non acquistando più crediti fiscali e altre Banche sono indirizzate verso la stessa scelta. La conseguenza è chiara: molti lavori già avviati con l'idea di cessione del credito dovranno essere finanziati dal contribuente o dall'impresa con il serio rischio che le 4 quote annuali previste per la ripartizione del credito superino la capienza fiscale disponibile.

Class Action Nazionale dell'Edilizia - Tutti in piazza contro il Governo!

Proprio per questo è stata organizzata dal deputato Alessio Villarosa una Class Action Nazionale dell'Edilizia che si terrà domani a Roma a Piazza della Repubblica.

"L'art. 28 del ridicolo Decreto Sostegni-ter farà fallire migliaia di imprese e renderà felici tantissime banche - afferma l'ideatore della Class action Villarosa - Questo perché di fatto bloccherà tutte le cessioni di crediti edilizi creando un monopolio tutto in mano alle banche che potranno decidere se comprare i crediti, quali e quanti comprare e soprattutto a che cifre".

"Nel frattempo - conclude Villarosa - migliaia di imprese dovranno rinunciare a lavori, migliaia di lavoratori verranno licenziati e migliaia di cittadini non potranno usufruire di una misura fondamentale per il paese che ne ha permesso la ripartenza tanto decantata dai giornali che allo stesso tempo criticano il Superbonus 110%. L’8 febbraio ci faremo sentire per salvare il settore e centinaia di migliaia di lavoratori. Anche io sarò in Piazza della Repubblica per la Class Action Nazionale dell’Edilizia e vi invito a partecipare a questo evento contro le assurde misure intraprese dal governo per penalizzare questo settore".

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