Valorizzazione beni culturali e overtourism: il Consiglio di Stato impone il bilanciamento degli interessi

Il Consiglio di Stato ribadisce che nei progetti di riqualificazione culturale è necessario bilanciare l’interesse pubblico con la quiete dei residenti: non basta l’apparenza, serve un risultato concreto.

di Redazione tecnica - 27/05/2025

Il principio di ragionevolezza e l’overtourism

Nel valutare il caso concreto, i giudici hanno richiamato il fenomeno sempre più strutturale dell’overtourism, riconoscendolo come una nuova variabile da considerare nel bilanciamento degli interessi pubblici e privati. La fruizione dei beni culturali non può prescindere da una valutazione del carico turistico e dei suoi effetti collaterali, in termini non solo di conservazione materiale del bene, ma anche di vivibilità del contesto urbano.

Il principio di ragionevolezza, che guida l’esercizio della discrezionalità amministrativa, diventa quindi una bussola per affrontare:

  • la necessità di garantire la conservazione attiva del bene, che implica un uso sostenibile, compatibile e reversibile;
  • la tutela dei residenti, in termini di privacy, accessibilità, sicurezza e qualità della vita;
  • l’equilibrio urbanistico e sociale, spesso compromesso dal prevalere di logiche economiche di breve periodo (come l’aumento incontrollato degli affitti brevi e il depotenziamento della funzione residenziale dei centri storici);
  • il diritto alla fruizione consapevole, che non si traduca in turismo di massa incontrollato, ma favorisca esperienze culturali più diffuse e rispettose.
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