Valorizzazione beni culturali e overtourism: il Consiglio di Stato impone il bilanciamento degli interessi

Il Consiglio di Stato ribadisce che nei progetti di riqualificazione culturale è necessario bilanciare l’interesse pubblico con la quiete dei residenti: non basta l’apparenza, serve un risultato concreto.

di Redazione tecnica - 27/05/2025

Verso una nuova cultura amministrativa

Il Consiglio di Stato ha imposto all’amministrazione l’adozione di misure progettuali realmente idonee a evitare vedute intrusive e a tutelare la riservatezza delle proprietà private, anche attraverso soluzioni compatibili con il decoro e l’attrattività del sito. In caso di inottemperanza, ha previsto l'intervento sostitutivo mediante commissario ad acta.

Ma il significato più profondo della sentenza va oltre il caso concreto: si delinea l’esigenza di una nuova cultura amministrativa fondata su tre pilastri:

  1. progettazione inclusiva: ogni intervento sul patrimonio culturale deve valutare non solo l’efficacia turistica ma anche l’impatto sull’ambiente urbano, sul paesaggio e sulle relazioni di vicinato;
  2. obbligo di valutazione concreta degli effetti: le soluzioni adottate devono dimostrare una reale efficacia e non limitarsi a misure simboliche o parziali. La legittimità dell’azione amministrativa si misura sempre più anche in termini di “performance” rispetto agli obiettivi pubblici dichiarati;
  3. responsabilità nella gestione del turismo: il fenomeno dell’overtourism non può più essere considerato una conseguenza inevitabile dello sviluppo, ma va gestito attivamente con strumenti di mitigazione, pianificazione e coinvolgimento della comunità locale.
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