Impugnazione atti di gara: il TAR sul dies a quo

Con il nuovo Codice dei Contratti Pubblici sono cambiati i termini di decorrenza per impugnare gli atti di gara. Vediamo quali sono

di Redazione tecnica - 10/06/2025

Con il nuovo Codice dei Contratti si è imposta, ai sensi di quanto previsto dagli artt. 36, 90 e 209 del d.Lgs. n. 36/2023, una nuova disciplina per l’impugnazione degli atti di gara, strettamente correlata al momento in cui si ha effettivo accesso alla documentazione.

Si afferma ancor di più infatti il principio secondo cui il termine decorre solo da quando il ricorrente è in grado di conoscere con completezza gli elementi lesivi, ma da quel momento in poi decorre perentoriamente.

Impugnazione atti di gara: occhio ai termini per la proposizione del ricorso

A confermarlo è la sentenza del TAR Campania del 29 maggio 2025, n. 4113, con la quale i giudici amministrativi hanno dichiarato irricevibile un ricorso proposto contro la proposta di aggiudicazione in favore di un altro operatore, nell’ambito di una procedura aperta ex art. 71 del Codice Appalti. Il fulcro della censura era l’asserita incompletezza dell’offerta tecnica dell’RTI aggiudicatario, ritenuta priva delle schede tecniche dei prodotti e delle certificazioni prescritte dalla lex specialis, con conseguente doverosa esclusione dalla gara.

Il tribunale campano ha ritenuto l’impugnazione tardiva rispetto al nuovo termine decadenziale previsto dall’art. 120, comma 2, del Codice del processo amministrativo (c.p.a.), come novellato dal d.Lgs. 36/2023.

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