Principio di rotazione: il Consiglio di Stato interviene sul divieto di riaffidamento al gestore uscente

Anche in caso di prestazioni parzialmente coincidenti si applica il divieto di riaffidamento e la consultazione di un albo non basta a qualificare la procedura come “aperta”

di Redazione tecnica - 10/06/2025

Quando una stazione appaltante può derogare al principio di rotazione? È sufficiente pubblicare un avviso o consultare un albo per qualificare una procedura come “aperta” o per bypassare il divieto di riaffidamento al gestore uscente?

Rotazione appalti e divieto di riaffidamento al gestore uscente: interviene il Consiglio di Stato 

Con la sentenza del 5 giugno 2025, n. 4897, il Consiglio di Stato ribadisce i limiti entro cui è possibile o meno riaffidare un servizio all’operatore uscente in una nuova procedura di affidamento diretto, confermando la preminenza del principio di rotazione come cardine negli appalti pubblici.

I chiarimenti sull’applicazione dell’art. 49 del d.Lgs. n. 36/2023 nascono da un contenzioso per un affidamento diretto avviato a norma del previgente art. 36 del d.lgs. n. 50/2016, impugnato proprio per violazione del principio di rotazione da parte di un concorrente escluso.

Il TAR aveva accolto il ricorso, ritenendo sussistente la posizione di “uscente” dell’aggiudicatario, e dunque applicabile il principio di rotazione. Da qui l'appello al Consiglio di Stato.

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