Climatizzazione estiva: i consigli ENEA per risparmiare energia e ridurre l’impatto ambientale
Come rendere efficiente e sostenibile la climatizzazione degli ambienti durante la stagione estiva? Le indicazioni ENEA per affrontare il caldo risparmiando energia e massimizzando il comfort negli ambienti
Risparmio energetico: i 10 consigli ENEA per l’estate
ENEA sottolinea come spesso, nell’uso dei climatizzatori, si sottovalutino quelle cattive abitudini che possono incidere su consumi e comfort: proprio per questo ha stilato una serie di 10 accorgimenti pratici utili sia per ridurre la bolletta che per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente domestico.
Manutenzione: prima di tutto, efficienza e salute
Pulire i filtri dell’aria e far controllare regolarmente l’impianto non è un optional: un climatizzatore trascurato consuma fino al 30% in più rispetto ai parametri di fabbrica. Peggio ancora, nei filtri sporchi possono annidarsi muffe e batteri, inclusa la legionella, con potenziali rischi per la salute. La normativa è chiara: per impianti superiori ai 12 kW in estate e 10 kW in inverno, il libretto d’impianto è obbligatorio e va accompagnato da controlli periodici. Ma anche sotto questi limiti, una manutenzione annuale è fortemente consigliata.
Scegliere la tecnologia giusta (e in classe alta)
Quando si acquista un nuovo climatizzatore, la classe energetica fa la differenza. Un apparecchio in classe A+++ consuma fino al 40% in meno rispetto a uno in classe B. Se l’uso è prolungato, meglio scegliere un modello inverter, capace di modulare la potenza in base alla temperatura, garantendo silenziosità, stabilità termica e minori consumi. Si tratta di fare un investimento iniziale maggiore però un ritorno evidente nel tempo.
Collocazione corretta: dove si installa fa la differenza
L’aria fredda scende, quella calda sale. È quindi fondamentale posizionare l’unità interna nella parte alta della parete, per favorire la circolazione naturale dell’aria. Mai installarlo dietro tende o mobili: si crea un “effetto barriera” che vanifica l’efficienza dell’apparecchio. Anche l’unità esterna va protetta: non esposta direttamente al sole o alle intemperie, altrimenti ne risentono le prestazioni e la durata.
Occhio al sole: schermare è meglio che raffreddare
Un’abitazione ben ombreggiata è già a metà dell’opera. Chiudere persiane e tapparelle nelle ore più calde riduce sensibilmente l’irraggiamento solare, alleggerendo il carico di lavoro del climatizzatore. Anche una tenda esterna o un vetro selettivo può fare la differenza. Meno calore entra, meno energia servirà per raffreddare.
Temperatura sì, ma con giudizio
La normativa prevede che in estate non si debbano impostare temperature inferiori ai 26°C negli ambienti interni, ma la sensazione di comfort dipende anche da altri fattori. Spesso basta abbassare di 2-3 gradi rispetto all’esterno per ottenere una temperatura gradevole. Se il caldo è umido, conviene attivare la funzione deumidificazione: si risparmia energia e si migliora il benessere percepito.
Climatizzare tutto non conviene (anzi, è inutile)
Un errore diffuso è installare un climatizzatore potente nel corridoio, sperando che raffreschi tutta la casa. Purtroppo non funziona così. L’aria fredda non “gira” da sola nelle stanze: il risultato sarà solo quello di avere il corridoio gelido e il resto della casa afoso. Ogni stanza da raffrescare, deve avere il suo split o una soluzione canalizzata ben progettata.
Limitare il calore interno
Durante le ore centrali della giornata, accendere il forno, il phon o il ferro da stiro significa peggiorare il problema. Anche luci alogene, TV e computer contribuiscono ad aumentare la temperatura interna.
Programmazione intelligente: comfort solo quando serve
Molti climatizzatori moderni hanno funzioni di timer, controllo da remoto e funzione sleep. In questo modo è possibile avere temperature gradevoli, ma evitare che il climatizzatore resti acceso inutilmente o a temperature troppo basse.
Diagnosi energetica: punto di partenza per scelte consapevoli
Se la casa è sempre calda nonostante il climatizzatore, forse il problema non è l’impianto. Magari ci sono ponti termici, finestre non isolate o pareti esposte a sud prive di schermature. ENEA consiglia in questo caso di operare una diagnosi energetica eseguita da un tecnico qualificato, per valutare lo stato dell’involucro edilizio, degli impianti e di proporre interventi di riqualificazione mirati, anche fiscalmente agevolati.
Ottimizzare la spesa con gli incentivi fiscali
Una maggiore efficienza energetica è possibile con apparecchi più prestanti, ma a frenare la scelta di sostituirli è spesso il costo da sostenere. ENEA ricorda che per questa tipologia di intreventi la normativa prevede alcune agevolazioni fiscali, quali il Bonus Casa e il Bonus Ristrutturazioni.
Intervento |
Detrazione |
Immobile |
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Acquisto di condizionatori a pompa di calore ad alta efficienza in sostituzione di uno di classe inferiore su abitazione principale |
50% (Ecobonus) |
Abitazione principale |
Idem per seconda casa o altro immobile |
36% (Ecobonus) |
Seconda casa |
Acquisto di condizionatori effettuato nell’ambito di opere edilizie per ristrutturazione o manutenzione straordinaria su abitazione principale |
50% (Bonus Casa) |
Abitazione principale |
Idem per seconda casa |
36% (Bonus Casa) |
Seconda casa |
La detrazione si applica fino al 31 dicembre 2025, con possibilità di recupero in 10 anni tramite IRPEF o, per soggetti titolati, con opzione per sconto in fattura/cessione del credito (ove consentita).
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