Sanatoria delle difformità formali, interne e datate: i contenuti della riforma Salvini

Cosa prevede il “pacchetto” di semplificazioni al Testo Unico Edilizia anticipato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini?

di Redazione tecnica - 12/04/2024

I tempi potrebbero essere molto brevi. C’è chi giura che ad aprile potrebbe essere già pubblicato il prossimo provvedimento normativo che interverrà sul d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia).

Testo Unico Edilizia: nuovo Decreto Legge di modifica?

Considerati i tempi, dovrebbe essere un nuovo Decreto Legge che, come già fatto con il D.L. n. 76/2020 (Decreto Semplificazioni), interverrà puntualmente sulla normativa edilizia.

Chi, però, parla di condono o di dettagli di questa nuova misura mente sapendo di mentire. Al momento, dichiarazioni e comunicati a parte, le uniche certezze sono offerte da alcune slide pubblicate nel corso della riunione sul piano casa, tenutasi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla presenza del vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini con il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) e rappresentanti di circa 50 tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore.

Conosciamo già la ratio di questo provvedimento che è quella di intervenire sulla regolarità edilizia e urbanistica degli immobili per rendere più semplice la loro ristrutturazione o trasferimento e ridurre il carico di lavoro degli uffici tecnici comunali.

Come anticipato dal MIT, l’obiettivo è quello di consentire la regolarizzazione delle “piccole” difformità e irregolarità che (secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri) interessano quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano. Nel dettaglio il MIT parla:

  • delle difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente;
  • delle difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche;
  • delle difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conforme” che non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo.
  • dei cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

Nel corso della riunione sono state proiettate alcune slide che hanno provato ad entrare un po’ più nel dettaglio. Di seguito i contenuti di queste slide.

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