Sanatoria delle difformità formali, interne e datate: i contenuti della riforma Salvini

Cosa prevede il “pacchetto” di semplificazioni al Testo Unico Edilizia anticipato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini?

di Redazione tecnica - 12/04/2024

Difformità formali - Stato legittimo dell’immobile

L’esigenza è risolvere le incertezze interpretative relative alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile, che può essere comprovato anche:

  • con il conseguimento di un permesso di costruire in sanatoria;
  • con il pagamento delle sanzioni previste per gli interventi eseguiti in parziale difformità, per la regolarizzazione della ristrutturazione edilizia in assenza o in totale difformità dal permesso di costruire e degli interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla SCIA;
  • nei limiti previsti dalle tolleranze costruttive, che non pregiudicano lo stato legittimo dell’immobile.

Si considera prioritario, in una prospettiva di breve periodo, affrontare le seguenti “lievi” difformità edilizie:

  1. difformità di natura formale:
    • incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile;
    • tutela del legittimo affidamento del proprietario relativo ad interventi edilizi antecedenti alle novità introdotte nel 1977 dalla c.d. “Legge Bucalossi”, che fa subordinato il diritto a costruire ad un titolo edilizio rilasciato dall’amministrazione comunale a fronte del pagamento di un corrispettivo;
  2. difformità edilizie “interne”:
    • afferenti ad una singola unità immobiliare, che, in quanto risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione o segnalazione, rendono oggi difficile comprovare lo stato legittimo dell’unità immobiliare e non consentono una riduzione in pristino;
  3. difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi:
    • a causa della disciplina della “doppia conforme” che, richiedendo la conformità alla disciplina edilizia vigente sia al momento di realizzazione dell’intervento, sia al momento della richiesta del titolo, non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo, pur se conformi agli standard urbanistici.
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