Sismabonus-acquisti: stop definitivo allo sconto in fattura

Nuovi chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate: sconto in fattura e cessione del credito fuori gioco per le spese sostenute dopo il 2024, anche in presenza di titoli abilitativi antecedenti.

di Cristian Angeli - 17/06/2025

In base all’articolo 121, comma 1, del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio) è da escludere che, anche con riferimento al Sismabonus acquisti, la possibilità di esercizio delle suddette opzioni possa essere estesa alle spese sostenute dopo il 31 dicembre 2024.

È questa la conclusione a cui giunge l’Agenzia delle Entrate della Regione Lazio, con una risposta a interpello inedita resa disponibile allo scrivente, e che riguarda il caso di una S.r.l., impegnata nella realizzazione di immobili residenziali mediante demolizione e ricostruzione in zona sismica 3, con miglioramento sismico certificato, ai fini del cosiddetto “Sismabonus acquisti”.

Il caso

La società ha rappresentato una situazione in cui tutte le richieste di Permesso di Costruire sono state presentate prima del 16 febbraio 2023, in modo da rientrare nella deroga prevista dall’art. 2, comma 3, lett. c), del D.L. 11/2023. Il dubbio nasceva però in relazione alla possibilità di fruire, negli anni 2025-2027, delle modalità alternative di fruizione del bonus, cioè la cessione del credito e lo sconto in fattura, come previste dall’art. 121 del D.L. 34/2020.

Secondo la società istante, l’introduzione del nuovo comma 1-septies.1 (Legge di bilancio 2025, art. 1, comma 55) all’interno dell’art. 16 del D.L. 63/2013, avrebbe implicitamente prorogato anche tali modalità di fruizione, pur con detrazioni ridotte (50% nel 2025 e 36% nei due anni successivi).

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