Autodichiarazioni e verifica dei requisiti: il TAR sulla clausola risolutiva espressa
Legittima l'aggiudicazione anche se la SA non ha potuto verificare i requisiti dichiarati dall'OE, ad esempio il possesso di una certificazione non inviata da un'altra Amministrazione
Verifica requisiti aggiudicataria: sì alla clausola risolutiva espressa
Proprio sulla base di questi presupposti, il TAR ha chiarito che la dichiarazione resa dall’OE nel DGUE – nella quale attestava l’assenza delle cause di esclusione – è idonea a integrare l’adempimento richiesto, in quanto equivale a un’attestazione implicita della regolarità rispetto agli obblighi di cui alla legge n. 68/1999. La normativa vigente, infatti, consente all’operatore economico di rendere un’autodichiarazione che sarà poi oggetto di verifica successiva da parte della stazione appaltante.
Nel caso di specie, la SA, impossibilitata a ottenere tempestivamente la certificazione di ottemperanza, ha agito in conformità al principio del risultato e alla tutela dell’interesse pubblico, disponendo l’aggiudicazione con l’inserimento nel contratto di una clausola risolutiva espressa ex art. 1456 c.c., per evitare la paralisi della procedura in attesa di certificazioni da amministrazioni terze;
In tal modo, è stato garantito che – qualora successivamente dovessero emergere carenze nei requisiti – l’Amministrazione potrà risolvere il contratto in via automatica, senza necessità di ulteriore attività istruttoria o contenziosa.
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