Condono edilizio: la Corte Costituzionale ribadisce il limite dei 150 metri dalla costa

Con la sentenza n. 72/2025 arriva un chiarimento definitivo: nella fascia costiera vincolata non si costruisce, né si può sanare

di Gianluca Oreto, Nunzio Santoro - 26/05/2025

La decisione della Corte: vincolo efficace, affidamento escluso

La Corte ha rigettato le questioni, ribadendo due principi fondamentali:

  • il vincolo costiero è espressione legittima della potestà legislativa regionale in materia di governo del territorio;
  • non esiste affidamento giuridicamente tutelabile in caso di abuso, anche se le norme statali sul condono sembrano più permissive.

Il vincolo – già vigente dal 1976 – è stato reso efficace senza introdurre retroattività impropria. È il quadro normativo che viene reso coerente, non sovvertito. La sanatoria non è un diritto, ma un’eccezione subordinata alla compatibilità con vincoli ambientali.

La Corte Costituzionale ha, dunque, cristallizzato un principio operativo chiaro: il limite dei 150 metri è inderogabile. Nessuna legge urbanistica può eluderlo, nessuna istanza di condono può aggirarlo.

Non si tratta solo di un vincolo formale, ma della tutela di un bene collettivo. Il paesaggio costiero – bene ambientale primario – prevale su ogni pretesa individuale. Le deroghe “di comodo”, spesso invocate per legittimare l’esistente, non reggono più al vaglio costituzionale.

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