Condono edilizio: la Corte Costituzionale ribadisce il limite dei 150 metri dalla costa
Con la sentenza n. 72/2025 arriva un chiarimento definitivo: nella fascia costiera vincolata non si costruisce, né si può sanare
La decisione della Corte: vincolo efficace, affidamento escluso
La Corte ha rigettato le questioni, ribadendo due principi fondamentali:
- il vincolo costiero è espressione legittima della potestà legislativa regionale in materia di governo del territorio;
- non esiste affidamento giuridicamente tutelabile in caso di abuso, anche se le norme statali sul condono sembrano più permissive.
Il vincolo – già vigente dal 1976 – è stato reso efficace senza introdurre retroattività impropria. È il quadro normativo che viene reso coerente, non sovvertito. La sanatoria non è un diritto, ma un’eccezione subordinata alla compatibilità con vincoli ambientali.
La Corte Costituzionale ha, dunque, cristallizzato un principio operativo chiaro: il limite dei 150 metri è inderogabile. Nessuna legge urbanistica può eluderlo, nessuna istanza di condono può aggirarlo.
Non si tratta solo di un vincolo formale, ma della tutela di un bene collettivo. Il paesaggio costiero – bene ambientale primario – prevale su ogni pretesa individuale. Le deroghe “di comodo”, spesso invocate per legittimare l’esistente, non reggono più al vaglio costituzionale.
Documenti Allegati
Sentenza Corte Costituzionale 23 maggio 2025, n. 72IL NOTIZIOMETRO