Affidamento diretto, determina a contrarre e falso ideologico: interviene la Cassazione
La sentenza della Cassazione penale richiama alla responsabilità i RUP: se la verifica dei requisiti è fittizia, scatta il reato di falso ideologico
Cosa cambia per i tecnici pubblici
Dal punto di vista operativo, la sentenza richiama con forza il ruolo tecnico-amministrativo del RUP e dei dirigenti pubblici. Anche nell’ambito di affidamenti sotto soglia, la semplificazione delle procedure prevista dal Codice non equivale a una deresponsabilizzazione. Anzi, proprio la maggiore discrezionalità richiede un controllo più attento e una tracciabilità completa delle verifiche effettuate.
In particolare:
- le “documentate esperienze pregresse” devono essere oggettive, riscontrabili e coerenti con l’oggetto dell’affidamento e non possono essere evocate in astratto: devono emergere da atti, contratti, certificazioni o incarichi precedenti coerenti con le prestazioni da affidare e con eventuale allegazione della documentazione istruttoria;
- la verifica dei requisiti soggettivi e oggettivi (ex artt. 94 e 95 del Codice) non può ridursi a una formula generica nella determina: occorre una motivazione puntuale e un’istruttoria formalizzata, anche in assenza di obblighi di consultazione multipla;
- la responsabilità personale del sottoscrittore dell’atto (RUP o dirigente) non viene meno in assenza di dolo esplicito, se l’atto certifica fatti non veri o comunque non verificati.
Documenti Allegati
Sentenza Corte di Cassazione 17 gennaio 2025, n. 2153IL NOTIZIOMETRO