Affidamento diretto, determina a contrarre e falso ideologico: interviene la Cassazione
La sentenza della Cassazione penale richiama alla responsabilità i RUP: se la verifica dei requisiti è fittizia, scatta il reato di falso ideologico
Conclusioni
La semplificazione non è sinonimo di deresponsabilizzazione. E la sentenza della Cassazione lo ribadisce con forza.
Dopo l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio (L. n. 114/2024), resta pienamente operante – e forse più insidiosa – la responsabilità per falso ideologico in atto pubblico.
Chi svolge il ruolo di RUP o dirigente deve quindi:
- formalizzare e conservare ogni verifica effettuata sull’esperienza e l’idoneità dell’affidatario;
- motivare con chiarezza l’affidamento, anche nei casi di somma urgenza o sotto soglia;
- evitare scorciatoie: non basta una dichiarazione generica nella determina per mettersi al riparo da conseguenze penali;
- investire in formazione, per comprendere i profili di rischio connessi agli atti dispositivi.
Una semplificazione vera passa da atti ben istruiti, non da formule preconfezionate. E questo, oggi più che mai, vale anche per gli affidamenti sotto i 140.000 euro (per servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l'attività di progettazione) e sotto i 150.000 euro (per i lavori).
Documenti Allegati
Sentenza Corte di Cassazione 17 gennaio 2025, n. 2153IL NOTIZIOMETRO