Affidamento diretto, determina a contrarre e falso ideologico: interviene la Cassazione

La sentenza della Cassazione penale richiama alla responsabilità i RUP: se la verifica dei requisiti è fittizia, scatta il reato di falso ideologico

di Redazione tecnica - 17/06/2025

Conclusioni

La semplificazione non è sinonimo di deresponsabilizzazione. E la sentenza della Cassazione lo ribadisce con forza.

Dopo l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio (L. n. 114/2024), resta pienamente operante – e forse più insidiosa – la responsabilità per falso ideologico in atto pubblico.

Chi svolge il ruolo di RUP o dirigente deve quindi:

  • formalizzare e conservare ogni verifica effettuata sull’esperienza e l’idoneità dell’affidatario;
  • motivare con chiarezza l’affidamento, anche nei casi di somma urgenza o sotto soglia;
  • evitare scorciatoie: non basta una dichiarazione generica nella determina per mettersi al riparo da conseguenze penali;
  • investire in formazione, per comprendere i profili di rischio connessi agli atti dispositivi.

Una semplificazione vera passa da atti ben istruiti, non da formule preconfezionate. E questo, oggi più che mai, vale anche per gli affidamenti sotto i 140.000 euro (per servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l'attività di progettazione) e sotto i 150.000 euro (per i lavori).

© Riproduzione riservata