Obbligo BIM negli appalti pubblici: il MIT sulla disciplina transitoria
Come si applica la disciplina BIM per procedure bandite nel 2025, ma il cui progetto è stato approvato prima dell'entrata in vigore del Correttivo? Ecco la risposta del supporto giuridico
Conclusioni
L’art. 225-bis del nuovo Codice garantisce una transizione ordinata e non retroattiva verso l’adozione generalizzata del BIM. Il criterio guida è la tempistica della programmazione, non quella della pubblicazione della gara o dell’esecuzione.
Questi i punti da tenere in considerazione:
- sì all’esonero se il procedimento di programmazione è stato avviato entro il 31 dicembre 2024;
- il DOCFAP necessario solo se richiesto ai sensi dell’art. 2, comma 5, All. I.7 (cioè, lavori superiori alla soglia UE);
- anche senza DOCFAP, l’esonero vale per lavori sotto soglia, se inseriti nella programmazione entro il 2024;
- i progetti già affidati non sono soggetti a conversione BIM anche se la gara è bandita nel 2025;
- gli elaborati progettuali vanno aggiornati solo per la parte necessaria alla gara (ma senza ri-progettazione in BIM, né ricalcolo del compenso se non previsto dall’All. I.13).
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