Oneri di urbanizzazione per cambio di destinazione d’uso: quando sono sempre dovuti

Anche senza aumento del carico urbanistico, il passaggio tra categorie funzionali autonome può generare obblighi contributivi. Lo chiarisce il Consiglio di Stato con la sentenza n. 5326/2025.

di Redazione tecnica - 20/06/2025

I principi del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha stabilito tre principi fondamentali:

  1. gli oneri sono dovuti anche senza aumento del carico urbanistico se vi è:
    • una ristrutturazione edilizia;
    • un cambio di destinazione d’uso con passaggio a categoria funzionale diversa (es. da commerciale a direzionale).
  2. il passaggio a una diversa categoria urbanistica autonoma giustifica ex se l’imposizione degli oneri, poiché genera un diverso assetto del territorio, indipendentemente dalla quantificazione del carico generato;
  3. la norma regionale e la delibera comunale costituiscono atti vincolanti, che non lasciano margini di discrezionalità al Comune al momento dell’applicazione.

La decisione del Consiglio di Stato richiama una consolidata giurisprudenza secondo cui il mutamento tra categorie funzionalmente autonome (residenziale, commerciale, direzionale, produttiva, turistico-ricettiva, rurale) è sempre rilevante ai fini urbanistici.

Non è quindi necessario che vi siano opere edilizie o aumento di superficie: basta il mutamento della funzione urbanistica dell’immobile.

© Riproduzione riservata