Oneri di urbanizzazione per cambio di destinazione d’uso: quando sono sempre dovuti

Anche senza aumento del carico urbanistico, il passaggio tra categorie funzionali autonome può generare obblighi contributivi. Lo chiarisce il Consiglio di Stato con la sentenza n. 5326/2025.

di Redazione tecnica - 20/06/2025

Conclusioni

La nuova sentenza del Consiglio di Stato chiarisce alcuni aspetti fondamentali per tutti i professionisti coinvolti nei procedimenti edilizi:

  • il cambio di destinazione d’uso tra categorie funzionalmente autonome è sempre rilevante urbanisticamente, anche senza opere;
  • la sola ristrutturazione edilizia, se rientrante nella casistica regionale, può legittimare il pagamento degli oneri, indipendentemente dall’incremento del carico urbanistico;
  • è fondamentale conoscere in dettaglio la normativa regionale e i regolamenti comunali per non incorrere in errori nella fase progettuale o nella predisposizione della SCIA.

In definitiva, il progettista non deve valutare solo se l’intervento è “pesante” o “leggero”, ma deve interrogarsi sulla categoria urbanistica di partenza e di arrivo e conoscere tutti i riferimenti locali. È questa la vera chiave di lettura operativa: non conta solo quanto si costruisce, ma come cambia la funzione urbanistica di ciò che si è costruito.

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