Rigenerazione urbana a Milano: approvate nuove linee di indirizzo per l’edilizia e l’urbanistica

Approvate dal Comune di Milano le nuove linee di indirizzo per l’urbanistica e l’edilizia: quando serve il piano attuativo, quando basta un titolo diretto. Il confronto tecnico con il DDL “Salva Milano”.

di Redazione tecnica - 09/05/2025

Le tre vie procedurali: attuativo, convenzionato, diretto

Il documento approvato dalla Giunta comunale articola le modalità operative secondo una logica differenziata basata su caratteristiche fisiche e urbanistiche dell’intervento:

  • Piano Attuativo obbligatorio:
    • per interventi con altezza superiore a 25 metri;
    • per densità fondiaria superiore a 3 mc/mq;
    • per tutti i casi in deroga alle norme morfologiche del PGT;
    • se l’intervento ricade su un ambito con superficie territoriale > 20.000 mq, con obbligo di cessione o asservimento di aree pari ad almeno il 50% della superficie.
  • Permesso di costruire convenzionato:
    • ammesso solo se l’intervento rispetta le norme morfologiche del PGT e ricade nei Nuclei di antica formazione o nei Tessuti urbani compatti a cortina, dove l’omogeneità tipologica e insediativa giustifica un regime semplificato ma comunque convenzionato.
  • Titolo edilizio diretto:
    • consentito negli altri casi, salvo che sia previsto un cambio di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante, per il quale l’Amministrazione si riserva una valutazione specifica circa le dotazioni territoriali (monetizzazione, cessione o asservimento di aree).

A corredo di queste indicazioni, l’Amministrazione ha annunciato l’intenzione di potenziare gli uffici preposti all’istruttoria dei piani attuativi, segno di un rafforzamento del controllo tecnico su questa classe di interventi.

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