Riforma Testo Unico Edilizia e Rigenerazione urbana: il Ministro Salvini risponde al Senato
Risorse, riforma del Testo Unico Edilizia, nuovo Piano Casa e partenariato pubblico-privato: le linee guida del MIT per la rigenerazione urbana
Conclusioni
Il percorso parlamentare del testo unificato sulla rigenerazione urbana entra ora in una fase cruciale. Dalla risposta del Ministro Salvini emerge una chiara volontà politica di accompagnare questa riforma con risorse e misure di semplificazione, pur mantenendo la necessità di cofinanziamento privato e di una visione di lungo periodo.
Per i professionisti del settore edilizio e urbanistico, sarà importante monitorare:
- i contenuti del nuovo Piano Casa e le modalità di riparto dei 660 milioni di euro previsti;
- le disposizioni normative che verranno introdotte con la riforma del d.P.R. 380/2001, soprattutto per quanto riguarda demolizione e ricostruzione con sagoma diversa, incentivi volumetrici e regime autorizzativo;
- le regole di funzionamento del Fondo nazionale per la rigenerazione urbana e i criteri di accesso alle risorse;
- l’evoluzione dei meccanismi di partenariato pubblico-privato che costituiranno la leva principale per finanziare gli interventi.
La sfida sarà tradurre questi annunci in una disciplina chiara, capace di sostenere la rigenerazione come strumento di riqualificazione del patrimonio edilizio e di rilancio dell’economia delle costruzioni.
In questo contesto, è auspicabile che la riforma del Testo Unico Edilizia possa nascere da un testo concertato con i professionisti, gli enti locali e le imprese che questa norma la devono utilizzare ogni giorno. Solo un percorso di confronto approfondito può garantire regole coerenti e applicabili, evitando il rischio di nuove e continue modifiche a colpi di decreti-legge, che non sono strumenti normativi idonei quando si parla di edilizia, un settore i cui tempi tecnici e procedurali sono decisamente più dilatati rispetto a quelli dei provvedimenti d'urgenza (che entrano in vigore immediatamente).
In generale, il legislatore dovrebbe ricordare che interventi così rilevanti meritano una metodologia di elaborazione chiara e condivisa, e adeguati tempi di entrata in vigore che consentano agli operatori di recepire le novità, formarsi e organizzare correttamente i procedimenti. È questa la condizione necessaria per far sì che la rigenerazione urbana diventi davvero una leva di modernizzazione e non l’ennesimo terreno di incertezza applicativa.
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