Sanatoria edilizia e vincoli paesaggistici: il Consiglio di Stato conferma i limiti

Il Consiglio di Stato chiarisce i casi in cui il ripristino dei luoghi è obbligatorio e quando la compatibilità paesaggistica impedisce il rilascio della sanatoria edilizia

di Redazione tecnica - 16/06/2025

Conclusioni

La sentenza del Consiglio di Stato offre indicazioni operative chiare per la gestione di situazioni analoghe:

  • attenzione al vincolo: in zone vincolate occorre sempre valutare con rigore la compatibilità paesaggistica prima di proporre una sanatoria;
  • limiti della sanatoria: l’art. 167, comma 4, d.lgs. 42/2004 consente margini molto ristretti. Non tutte le opere sono sanabili, soprattutto quando comportano trasformazioni morfologiche sostanziali;
  • pianificazione urbanistica subordinata: la normativa paesaggistica prevale sugli strumenti urbanistici locali;
  • ripristino come soluzione: in presenza di alterazioni irreversibili e incompatibili, il ripristino dello stato dei luoghi è la strada obbligata.

Nei territori tutelati non si può ragionare solo in termini edilizi: la compatibilità paesaggistica, verificata ex ante, resta il presupposto imprescindibile per ogni intervento legittimo, salvo i casi particolari previsti dall’art. 167, comma 4, del Codice dei beni culturali e dall’art. 36-bis del Testo Unico Edilizia.

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