Il calcolo della prestazione, la classificazione energetica e l'APE

Come si calcola la prestazione energetica di un immobile? Come si arriva alla classificazione e all'Attestato di Prestazione Energetica?

di Donatella Salamita - 06/06/2023

Verifiche di legge, l’Appendice A al Decreto “Requisiti Minimi” 26/06/2015

Descrizione dell’edificio di riferimento e parametri di verifica, è l’Allegato 1, Capitolo 3 del D.M. 26/06/2015, riporta le tabelle di riferimento per i parametri e le caratteristiche da rispettare, definendo essere l“edificio di riferimento”:

identico in termini di geometria (sagoma, volumi, superficie calpestabile, superfici degli elementi costruttivi e dei componenti), orientamento, ubicazione territoriale, destinazione d’uso e situazione al contorno e avente caratteristiche termiche e parametri energetici predeterminati conformemente alla presente Appendice all’Allegato 1”.

I dati di input ed i parametri non rilevabili nell’Allegato permettono di utilizzare i valori dell’edificio reale, i parametri relativi all’involucro edilizio sono suddivisi in base alla zona climatica in cui lo stesso ricade ed a loro volta vengo definiti i seguenti indici:

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I parametri relativi agli impianti tecnici, considerano l’edificio di riferimento munito dei medesimi impianti di produzione di energia dell’edificio reale, attraverso gli stessi si può determinare l’energia primaria totale per ciascun servizio energetico, con la discriminate che se mancante il servizio energetico nell’edificio reale non si debba considerate il fabbisogno di energia primaria dello stesso.

Per quanto riguarda la climatizzazione invernale, estiva, la produzione di ACS e di energia elettrica in situ gli indici sono calcolati ai sensi dell’art.3 del decreto, ricavati mediante i parametri dell’edificio di riferimento ed i fattori di conversione in energia primaria riportati nell’Allegato 1 “Criteri generali e requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici”.

L’Appendice A riporta le linee guida per l’utilizzo dei parametri, specificando che Per i servizi di climatizzazione invernale (H) e climatizzazione estiva (C) si utilizzano i parametri del fabbricato di riferimento specificati nel paragrafo 1.1 “Parametri relativi al fabbricato, ovvero le tabelle sopra riportate”. Per il servizio di acqua calda sanitaria (W) il fabbisogno di energia termica utile QW,nd è pari a quello dell’edificio reale. Le efficienze medie Șu del complesso dei sottosistemi di utilizzazione, emissione/erogazione, regolazione, distribuzione e dell’eventuale accumulo, sono definite in tabella 7.

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Le efficienze medie dei sottosistemi di generazione sono definite nella Tabella 8.

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Le efficienze indicate nelle tabelle 7 ed 8 sono comprensive dell'effetto dei consumi di energia elettrica ausiliaria.

Sono ancora i contenuti dell’Appendice A che riportano circa il fabbisogno energetico di illuminazione, il cui calcolo si effettui secondo la norma UNI EN 15193 e sulla base delle indicazioni contenute nella UNI/TS 11300-2. Per l’edificio di riferimento si considerano gli stessi parametri, occupazione, sfruttamento della luce naturale, dell’edificio reale e sistemi automatici di regolazione di classe B (UNI EN 15232). In relazione al fabbisogno energetico di ventilazione, se presenti impianti di ventilazione meccanica, nell’edificio di riferimento si considerano le medesime portata di aria dell'edificio reale.

Il fabbisogno specifico di energia elettrica si estrae dalla Tabella 9:

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Ai fini della verifica di legge si tiene conto di ulteriori parametri, rientra tra questi il Coefficiente medio globale di scambio termico – H’T calcolato con la UNI/TS 11300-1 (W/K):

H’T = Htr,adj / Ȉk Ak [W/m2 K] , nella quale:

Htr,adj è il coefficiente globale di scambio termico per trasmissione dell’involucro calcolato;

Ak è la superficie del k-esimo componente (opaco o trasparente) costituente l’involucro (m2 );

Il valore di H’T deve essere inferiore al valore massimo ammissibile riportato nella sottostante tabella, tenuto conto della zona climatica e del rapporto S/V (superficie/volume).

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Rientra tra questi l’Area solare equivalente estiva - Asol,est che si si calcola come sommatoria delle aree equivalenti estive di ogni componente vetrato :

k: Asol,est = Ȉk Fsh,ob × ggl+sh × (1 – FF) × Aw,p × Fsol,est [m2 ]

dove:

Fsh,ob è il fattore di riduzione per ombreggiatura relativo ad elementi esterni per l’area di captazione solare effettiva della superficie vetrata k–esima, riferito al mese di luglio;

ggl+sh è la trasmittanza di energia solare totale della finestra calcolata nel mese di luglio, quando la schermatura solare è utilizzata;

FF: frazione di area relativa al telaio, rapporto tra l’area proiettata del telaio e l’area proiettata totale del componente finestrato;

Aw,p è l’area proiettata totale del componente vetrato (area del vano finestra);

Fsol,est è il fattore di correzione per l’irraggiamento incidente, ricavato come rapporto tra l’irradianza media nel mese di luglio, nella località e sull’esposizione considerata, e l’irradianza media annuale di Roma, sul piano orizzontale.

Il valore che si ottiene deve essere inferiore al valore massimo ammissibile riportato nella sottostante Tabella

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Classificazione energetica

Se si tratta di un edificio Nzeb si avrà la Classe A4 e la spunta “EDIFICIO A ENERGIA QUASI ZERO" nella prima pagina dell’Attestato di Prestazione Energetica.

La classificazione energetica dell’edificio comporta il calcolo dell’Indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio Epgl,nren e metterlo a confronto con quello dell’edificio di riferimento Epgl,nren - rif,standard (2019/21), il quale ha caratteristiche termiche e parametri energetici predeterminati conformemente all’ Appendice dell’Allegato 1 del D.M. 26/06/2015.

L’involucro edilizio in classe energetica A4 ha un indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio Epgl,nren inferiore o uguale a 0,40 kWh/mq*anno, del valore dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio di riferimento

L’edifico in questione si caratterizza per avere consumi ridotti al minimo, che tendono ad avvicinarsi a quelli degli edifici ad energia quasi zero.

Analisi di alcuni interventi specifici

Installazione pompa di calore
Non è dovuto il deposito della relazione tecnica se ha potenza termica non maggiore a 15 kW.

Sostituzione generatori di calore di potenza nominale del focolare inferiore a 50 Kw (art.5, c.2, lett. G) D.M. 37/2008)
È dovuto il deposito della relazione tecnica nel solo caso in cui l’eventuale cambio di combustibile o tipologia di generatore, ad esempio se sostituita la caldaia a metano con una alimentata a biomasse combustibili.

Intervento riguardante le strutture opache delimitanti il volume climatizzato verso l’esterno
Si procede in conformità alla normativa tecnica vigente, verificando l’assenza di rischio di formazione di muffe, con particolare attenzione ai ponti termici negli edifici di nuova costruzione, condensazioni interstiziali. In questi casi le verifiche sai effettuano facendo riferimento a condizioni diverse e se esiste il sistema di controllo dell’umidità interna si tiene conto di esso nella determinazione dei fabbisogni di energia primaria per riscaldamento e raffrescamento.

Ristrutturazioni importanti e/o riqualificazioni energetiche
Se installati impianti termici dotati di pannelli radianti a pavimento o a soffitto e nel caso di intervento di isolamento dall’interno, le altezze minime dei locali di abitazione previste al primo e al secondo comma, del decreto ministeriale 5 luglio 1975, possono essere derogate, fino a un massimo di 10 centimetri. Nei comuni montani, al di sopra dei metri 1000 s.l.m., è ammessa, tenuto conto delle condizioni climatiche locali e della locale tipologia edilizia, una riduzione dell'altezza minima dei locali abitabili a metri 2,55.

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