SCIA edilizia e poteri inibitori: il Consiglio di Stato chiarisce tempi, limiti e motivazioni

Il Consiglio di Stato chiarisce i limiti temporali e motivazionali dei poteri inibitori sulla SCIA edilizia: cosa succede se il Comune interviene fuori tempo o senza motivazione? Analisi della sentenza n. 3631/2025.

di Redazione tecnica - 05/05/2025

La decisione del Consiglio di Stato: inammissibilità, ritardo e assenza di motivazione

Il Consiglio di Stato ha respinto integralmente i ricorsi, fondando la propria decisione su due presupposti:

  • l’inammissibilità dell’appello principale, proposto da soggetto che in primo grado era intervenuto solo ad opponendum e non era titolare di una posizione giuridica autonoma incisa dalla sentenza;
  • il rigetto dell’appello incidentale del Comune, poiché privo di motivazioni autonome e meramente adesivo a un appello inammissibile.

Nel merito, è stato confermato quanto già stabilito dal TAR: i provvedimenti comunali erano tardivi e privi di motivazione adeguata. La SCIA era stata presentata il 4 ottobre 2021. La diffida è arrivata il 20 gennaio 2022, ben oltre i 30 giorni previsti per l’esercizio dei poteri inibitori.

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