SCIA edilizia e poteri inibitori: il Consiglio di Stato chiarisce tempi, limiti e motivazioni

Il Consiglio di Stato chiarisce i limiti temporali e motivazionali dei poteri inibitori sulla SCIA edilizia: cosa succede se il Comune interviene fuori tempo o senza motivazione? Analisi della sentenza n. 3631/2025.

di Redazione tecnica - 05/05/2025

I limiti dell’azione repressiva dell’amministrazione

a) Art. 19, L. 241/1990 – SCIA e poteri inibitori

La Segnalazione Certificata di Inizio Attività è efficace dalla sua presentazione. L’amministrazione ha un termine di 30 giorni per esercitare poteri inibitori, previa motivazione. Decorso inutilmente tale termine, l’attività si consolida.

L’intervento tardivo è ammesso solo in presenza di dichiarazioni false o assenza dei requisiti oggettivi, accertati successivamente. In mancanza di questi presupposti, ogni provvedimento è da considerarsi illegittimo.

b) Art. 21-nonies, L. 241/1990 – Annullamento d’ufficio

L’annullamento d’ufficio è ammesso solo quando:

  • l’atto è illegittimo;
  • l’interesse pubblico alla rimozione è attuale, concreto e prevalente;
  • vi sia una valutazione comparativa tra interesse pubblico e interesse privato consolidato.

Nel caso di specie, l’amministrazione ha omesso ogni considerazione su questi elementi. Nessuna valutazione sull’impatto dell’intervento o sulle alternative perseguibili. L’atto è quindi nullo per carenza assoluta di motivazione sostanziale.

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