Abusi edilizi nei centri storici vincolati: il TAR sul potere di demolizione e sui limiti della sanatoria
Il TAR Lazio chiarisce l’obbligo di demolizione in presenza di vincoli paesaggistici e urbanistici. Il ruolo dello stato legittimo e le responsabilità tecniche secondo la sentenza n. 3423/2025
Prevalenza della disciplina urbanistica e paesaggistica
Dopo aver ricostruito la vicenda, i giudici del TAR Lazio hanno ribadito un principio ormai consolidato dalla giurisprudenza amministrativa: il sistema delle norme urbanistiche e paesaggistiche costituisce un quadro cogente e inderogabile all’interno del quale deve sempre collocarsi l’attività edilizia.
Nel caso di specie:
- le prescrizioni del PRG vietavano espressamente il cambio di destinazione d’uso di locali a servizio (cantine/depositi) verso destinazioni commerciali nei contesti storici di pregio. Tale divieto non è superabile nemmeno mediante successiva sanatoria o regolarizzazione;
- il Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004) richiede che ogni intervento che comporti modificazioni visive o funzionali in aree vincolate sia preventivamente autorizzato. L’omissione di tali autorizzazioni determina l’irregolarità insanabile dell’intervento.
Il rispetto integrale delle prescrizioni di PRG e dei vincoli, dunque, è condizione imprescindibile per la legittimità dell’intervento edilizio.
Documenti Allegati
Sentenza TAR Lazio 17 febbraio 2025, n. 3423IL NOTIZIOMETRO