Abusi edilizi nei centri storici vincolati: il TAR sul potere di demolizione e sui limiti della sanatoria
Il TAR Lazio chiarisce l’obbligo di demolizione in presenza di vincoli paesaggistici e urbanistici. Il ruolo dello stato legittimo e le responsabilità tecniche secondo la sentenza n. 3423/2025
Tutela procedimentale e doveri motivazionali
La sentenza fornisce anche spunti molto interessanti sul rapporto tra:
- il rispetto delle garanzie procedimentali previste dalla Legge 241/1990, e
- la legittimità sostanziale degli ordini di ripristino.
Nel caso di specie, il TAR ha sottolineato che:
- l’Amministrazione deve garantire ai destinatari dei provvedimenti repressivi la possibilità di presentare osservazioni e documentazione tecnica;
- deve inoltre fornire un riscontro motivato, che sia adeguato e coerente rispetto alle osservazioni ricevute.
Tuttavia, i giudici di primo grado hanno anche chiarito che in presenza di un abuso manifesto e insanabile (violazione di norme urbanistiche e vincoli), la motivazione dell’Amministrazione può essere anche sintetica, senza la necessità di compiere una nuova istruttoria approfondita o di "ponderare" interessi che non possono prevalere sul rispetto della legalità edilizia.
In altre parole, l’Amministrazione non è obbligata a entrare nel merito delle valutazioni difensive se queste non sono giuridicamente idonee a rimuovere il contrasto tra l’intervento e le norme cogenti.
Ciò rafforza almeno due concetti fondamentali:
- la completezza e l’efficacia della documentazione difensiva devono essere fondate sul rispetto delle norme di settore;
- non è sufficiente presentare relazioni tecniche ben costruite se l’intervento rimane in contrasto con le previsioni vincolistiche e urbanistiche.
Documenti Allegati
Sentenza TAR Lazio 17 febbraio 2025, n. 3423IL NOTIZIOMETRO