Cambio di destinazione d’uso del sottotetto: il TAR Campania chiarisce i limiti per l’Amministrazione

Non bastano tramezzature o modifiche interne: il TAR Campania ribadisce che per contestare un cambio d’uso urbanisticamente rilevante servono puntuali elementi istruttori

di Redazione tecnica - 09/06/2025

Il principio più ampio: il ruolo dell’Amministrazione e l’onere probatorio

La sentenza ribadisce un principio fondamentale che vale ben oltre il caso specifico del sottotetto: quando si contesta un cambio di destinazione d’uso rilevante, l’Amministrazione è tenuta a fornire una motivazione puntuale e un’istruttoria rigorosa, che dimostri:

  • quali opere siano state realizzate per consentire il nuovo utilizzo;
  • come tali opere incidano concretamente sul carico urbanistico;
  • in che misura sia avvenuto il passaggio a una diversa categoria funzionale ai sensi dell’art. 23-ter TUE.

Non basta richiamare genericamente la nozione di “organismo edilizio autonomamente utilizzabile”, né è sufficiente affidarsi a presunzioni o a rilievi non documentati. La giurisprudenza è chiara: la destinazione d’uso di un immobile è quella risultante dai titoli abilitativi e dagli atti amministrativi pubblici, non da un uso di fatto non supportato da elementi oggettivi.

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