Abusi edilizi in area vincolata: la compatibilità paesaggistica postuma blocca la demolizione?
La Cassazione chiarisce i limiti dell’accertamento paesaggistico ex post e del ripristino spontaneo ai fini dell’estinzione del reato: cosa può davvero evitare la demolizione?
Conclusioni
La sentenza della Cassazione ribadisce un principio fondamentale (che andrebbe correttamente preso in considerazione dal Legislatore): in presenza di vincolo paesaggistico, non esiste margine per forme di sanatoria successive che non siano pienamente conformi a entrambe le discipline (nel caso di sanatoria di cui all’art. 36 del TUE al momento abbiamo solo parecchie “forzature”).
Dal punto di vista operativo occorre:
- verificare la conformità edilizia-urbanistica e paesaggistica congiunta;
- ricordare che l’accertamento paesaggistico non è un titolo edilizio;
- in caso di abuso in area vincolata, è fondamentale valutare immediatamente la possibilità di un ripristino spontaneo e tempestivo, unico strumento, nei casi consentiti, per evitare la condanna penale e l’esecuzione della demolizione.
Documenti Allegati
Sentenza Corte di Cassazione 29 maggio 2025, n. 20071IL NOTIZIOMETRO