SCIA in sanatoria e prescrizioni: il Consiglio di Stato conferma la legittimità del rilascio condizionato

Anche prima del Salva Casa la Pubblica Amministrazione poteva subordinare l’accoglimento della SCIA in sanatoria a interventi di ripristino parziale: cosa cambia oggi con l’art. 36-bis del Testo Unico Edilizia

di Redazione tecnica - 19/06/2025

Il nuovo intervento del Consiglio di Stato

Con la recentissima sentenza n. 5288/2025 registriamo nuovi interessanti spunti secondo i quali:

  • l’amministrazione può legittimamente subordinare l’accoglimento dell’istanza a prescrizioni conformative, purché non ne snaturino la funzione;
  • il potere del Comune in sede di esame della SCIA ex art. 37 non è affatto vincolato, come invece per l’art. 36 TUE, ma si accompagna alla facoltà di applicare anche le sanzioni previste dagli artt. 31-35 d.P.R. 380/2001;
  • l’adozione di prescrizioni correttive – in questo caso, la riconversione di alcune aperture – è funzionale alla tutela del decoro urbano e della coerenza urbanistica, in linea con quanto già ammesso in giurisprudenza per i permessi in sanatoria (Cons. Stato, n. 2860/2016 e n. 4176/2015).

Il Consiglio di Stato ha, quindi, accolto l’appello del Comune, riconoscendo che le prescrizioni imposte (ripristino di tre varchi su quattro) costituivano una modalità legittima per mitigare gli effetti dell’abuso e facilitare una parziale regolarizzazione.

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