SCIA in sanatoria e prescrizioni: il Consiglio di Stato conferma la legittimità del rilascio condizionato

Anche prima del Salva Casa la Pubblica Amministrazione poteva subordinare l’accoglimento della SCIA in sanatoria a interventi di ripristino parziale: cosa cambia oggi con l’art. 36-bis del Testo Unico Edilizia

di Redazione tecnica - 19/06/2025

Analisi tecnica

L’aspetto tecnico rilevante è la conferma di un principio operativo: anche in sede di sanatoria “deformalizzata” (ex art. 37 TUE), il Comune può intervenire attivamente per contenere gli effetti delle trasformazioni abusive, senza essere vincolato a un'automatica approvazione o rigetto.

In pratica, siamo di fronte a un titolo abilitativo "condizionato", utile per:

  • evitare un rigetto totale dell’istanza, con ulteriore aggravio procedurale per il cittadino;
  • tutelare l’interesse pubblico al rispetto dell’impianto urbanistico;
  • semplificare la gestione delle irregolarità minori, senza eludere i principi del governo del territorio.

Questa interpretazione si differenzia da quanto previsto per l’art. 36 TUE, dove il potere dell’amministrazione è più strettamente vincolato alla verifica della doppia conformità, e non ammette prescrizioni modificative.

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