Struttura di supporto al RUP: chiarimenti MIT su interni, esterni e utilizzo delle risorse

Il parere n. 2956/2025 distingue tra incarichi a soggetti esterni e incentivi al personale interno: due strumenti complementari per rafforzare il ruolo del RUP

di Redazione tecnica - 08/09/2025

Analisi tecnica

Dal parere ministeriale emerge con chiarezza la volontà di separare i due piani di intervento: quello degli incarichi esterni e quello degli incentivi interni. L’1% previsto dall’art. 15, comma 6, non è uno strumento generico per retribuire chiunque operi a supporto del RUP, ma una leva pensata per consentire alla stazione appaltante di acquisire competenze specialistiche dall’esterno, soprattutto quando il livello di complessità della procedura supera le capacità interne.

Diverso è invece il meccanismo degli incentivi disciplinato dall’art. 45, che riguarda esclusivamente il personale interno. Qui la logica è quella di riconoscere e premiare le funzioni tecniche svolte dai dipendenti pubblici, evitando di generare sovrapposizioni o, peggio, duplicazioni di compensi.

Si tratta quindi di due strumenti complementari:

  • da un lato, le risorse per incarichi esterni assicurano l’apporto di professionalità aggiuntive;
  • dall’altro, l’incentivo del 2% garantisce che anche i dipendenti interni trovino un’adeguata valorizzazione economica per il lavoro tecnico svolto.

In questo modo si realizza un equilibrio tra rafforzamento organizzativo e riconoscimento delle competenze già presenti in amministrazione, nel rispetto del principio di buon andamento e trasparenza.

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