Silenzio-assenso: il diritto urbanistico tra progresso e resistenze feudali
Con l’introduzione dell’art. 36-bis al d.P.R. n. 380/2001, il Legislatore ha deciso di estendere il meccanismo del silenzio-assenso alle pratiche di sanatoria semplificata
Il Decreto Salva Casa come minuscola inversione di tendenza?
Con l’introduzione del silenzio-assenso anche in ambito sanzionatorio e repressivo (sanatorie), il legislatore cerca per la prima volta in modo netto di:
- ridurre il potere bloccante, benché inconsapevole, della PA;
- restituire centralità al cittadino che paga le tasse,
- stimolare la certezza giuridica la velocizzazione dei procedimenti amministrativi e la trasparenza;
- stimolare una cultura della responsabilità tecnica e della regolarizzazione piuttosto che della mera penalizzazione giustizialista.
È un piccolissimo ma significativo passo verso una PA più utile e meno autoritaria, in cui i termini e le norme vincolano e disciplinano non solo tecnici e cittadini ma anche chi le applica.
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